mercoledì 30 gennaio 2013

"Quando vedo uno dei miei peccati, mi rallegro perché... (P. Paisio)

Ha detto l'anziano Paisio dell'Athos:

Padre Paisio


" La gente ha perso il sentimento di aver bisogno di convertirsi" disse, e se ne addolorò. Commettono peccato e la loro coscienza non li disturba. C'è un lavoro incessante da fare su noi stessi. La conversione non finisce mai, proprio come una scultura in legno che uno può lavorare tutta la sua vita con una lente d'ingrandimento. Se uno non inizia a lavorare su stesso, il diavolo gli troverà un lavoro da fare:si preoccuperà delle vite degli altri. Dobbiamo acquisire sensibilità spirituale.Un Cristiano deve essere capace di vedere le passioni che sono dentro di lui, pentirsi di esse e non dimenticarle. La gente ha messo un coperchio sulla coscienza e si trovano in uno stato in cui non hanno nulla e non sono mai felici. Quando accade qualcosa, non dobbiamo autobiasimarci ma affrontare il problema. Quando vedo uno dei miei peccati, mi rallegro, perché si è svelata una ferita così che io la possa curare".

lunedì 28 gennaio 2013

La Confessione:sul fare una buona confessione

La Confessione: sul fare una buona confessione

Dopo la Sua gloriosa Resurrezione, apparendo ai Suoi Discepoli, nostro Signore Gesù Cristo diede questo comandamento:

"A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi li riterrete, saranno ritenuti"  (Giovanni 20:23-31)

Da questo momento nella storia, la Chiesa ha visto la Confessione come uno dei Santi Misteri (o Sacramenti) della Chiesa, tramite la quale, il penitente riceve il perdono divino di Cristo per ogni peccato che è stato confessato (i peccati nascosti non vengono perdonati)
Il Signore Gesù Cristo ha conferito la Sua autorità alla Chiesa di perdonare i peccati, e il sacerdote (o il vescovo) prega Dio per la salvezza del servo di Dio che si è pentito veramente dei suoi peccati e Dio perdona i peccati tramite il sacerdote. 
Non il sacerdote ma Dio perdona, tramite la preghiera del sacerdote. Il mistero della Santa Confessione è santo perché collega Dio e i suoi figli attraverso il sacerdote che agisce come ponte.

A seconda del peccato commesso, il sacerdote ha il diritto di proibire al fedele di ricevere la Santa Comunione; infatti, un peccato grave richiede un tempo di conversione. Nel Nuovo Testamento il termine con il quale si indica la conversione, il pentimento è la parola dal greco antico:"Metanoia", letteralmente: "cambiare modo di pensare"; in altre parole:Chi sceglie di seguire Cristo, deve capovolgere totalmente il suo modo di pensare e vivere. Deve dare un taglio netto all'uomo vecchio che è in lui. Per fare una buona confessione è necessario prepararsi con attenzione. Chiedi a Dio che ti doni la grazia di fare un esame di coscienza approfondito. Quanto segue, può essere di grande valore, mentre ti prepari a stare in piedi dinanzi al Vangelo, con il prete come testimone, a fare la tua confessione dinanzi a Cristo stesso.



UNA BREVE FORMA DI CONFESSIONE


Quando arriva il momento di accusare i propri peccati, il penitente potrebbe iniziare così:
"Confesso al Signore mio Dio, davanti a lei, reverendo padre, tutti i miei peccati che ho commesso fino a quest'oggi e a quest'ora, in azioni, parole e pensieri. Ogni giorno e ogni ora, io ho peccato d'ingratitudine dinanzi a Dio che mi ha concesso innumerevoli e grandi benedizioni per la sua generosa provvidenza e cura per me, un peccatore. Ho peccato di..."
(Il penitente menziona quei peccati dalla seguente lista, di cui è colpevole)

Ira
Nascondere i peccati in confessione
Disobbedienza
Mancanza di rispetto
Indisciplinatezza
Ubriacarsi
Gola, abbuffarsi
Parlare male
Linguaggio osceno
Dire parole sconvenienti
Fare pettegolezzi
Mormorare, lamentarsi
Discorsi oziosi, chiacchiere
Dire bugie
Avidità
Disattenzione
Negligenza
Ozio
Amore per il denaro
Amore per il piacere sensuale
Peccati sessuali (tra cui:i rapporti prematrimoniali e uso del preservativo, masturbazione, autoerotismo)
Pensieri impuri
Mancare alle funzioni religiose
Dormire in chiesa
Trascurare la preghiera
Attaccamento alle cose
Amore della gloria o dell'onore
Orgoglio
Filaftia (amore eccessivo di sé)
Ostinatezza
Vanagloria o falsi valori
Invidia
Gelosia
Ricordare il male ricevuto
Accusare gli altri
Condannare gli altri
Rancore
Deridere gli altri
Calunniare
Rubare

Il penitente, poi, accusa ogni peccato di cui è colpevole e conclude:
"Mi pento di tutti i miei peccati, e domando il perdono del nostro Dio onnipotente. Chiedo perdono anche per tutti quei peccati che non ho confessato a causa della loro moltitudine e della mia dimenticanza. Perdonami e assolvimi, reverendo padre, e donami la benedizione di ricevere la Santa Comunione dei preziosi, santi, vivificanti Misteri del Corpo e del Sangue del nostro Signore Gesù Cristo, per la remissione dei peccati e la vita eterna.”

La Santa e sincera Confessione

Articolo liberamente tradotto dalla pagina facebook: "All-Merciful Saviour Orthodox Christian Monastery" dell'abate Tryphon.

martedì 22 gennaio 2013

Programmi Pastorali Febbraio 2013 (Brindisi e Lecce)


PROGRAMMA PASTORALE FEBBRAIO 2013
Ø     01/02: Ore 18.30 Μέγας Εσπερινός/Grande Vespro/Vecernia Mare;

Ø     02/02: 'Υπαπαντή το Κυρίου/La presentazione del Signore/Intampinarea   Domnului
Ore 08.30: Όρθρος/Mattutino/Utrenia e lettura dell’Epistola e del Vangelo della Festa;
ore 18.30 Εσπερινός/Vespro/Vecernia;
Ø     03/02:1^Domenica del mese: Ore 08.30: Όρθρος/Mattutino/Utrenia e Divina Liturgia;

Ø     09/02:ore 18.30 Εσπερινός/Vespro/Vecernia;

Ø     16/02: ore 18.30 Εσπερινός/Vespro/Vecernia;

Ø     17/02:Θεόδωρος Μεγαλομάρτυς Τήρων/San Teodoro Megalomartire/ Sf. Mucenic Teodor Tiron:

ore 08.30: Ore 08.30: Όρθρος/Mattutino/Utrenia e Divina Liturgia;
ore 18.45: Paraklisis dinanzi alle reliquie di San Teodoro nel Duomo di Brindisi;

Ø     23/02: ore 18.30 Εσπερινός/Vespro/Vecernia;

                                  



PROGRAMMA PASTORALE FEBBRAIO 2013


Ø      10/02:2^Domenica del mese: Ore 10.00:Divina Liturgia;
Ø      21/02: 16.30 Εσπερινός/Vespro/Vecernia;
Ø      24/02: 4^Domenica del mese:Domenica del Fariseo e del Pubblicano (Inizia il    Triodion)-Τελώνου και Φαρισαίου (Αρχή Τριωδίου)  Duminica Vamesului si a Fariseului
      Ore 10.00:Divina Liturgia;





“Abbiate il cuore di un figlio verso Dio, verso il vostro prossimo il cuore di una madre e la mente di un giudice verso voi stessi.”
(Padre Cleopa di Sihastria)






martedì 15 gennaio 2013

Riflessioni e consigli di un monaco pellegrino


Riflessioni e consigli di un monaco pellegrino

Miei amati amici e fratelli in Cristo!
Dopo la supplica e il consiglio che mi avete fatto, prima di partire dall’Italia , dopo 3 settimane della mia permanenza con voi, desidero indirizzarVi un saluto cordiale e in breve, vorrei descriverVi con amore e sofferenza le mie impressioni di questo viaggio.
La prima cosa che risalta all’occhio è la povera partecipazione alle Sacre ufficiature delle domeniche e delle feste. La Chiesa (il Sacro Tempio) è figura e immagine dell’arca di Noè. Quanti sono entrati dentro, si sono salvati dal diluvio. Quanti sono rimasti fuori, si sono annegati! Anche oggi la società vive come al tempo di Noè! Nel mondo domina un diluvio. Per quanti non vengono in chiesa, c’è il pericolo che patiscano ciò che hanno patito gli uomini al tempo di Noè! Perché, fratello mio, non vieni? Non dice il Salmista: “Nelle assemblee benedite il Signore”?
Che cosa fai tra il sabato sera e la domenica mattina? Fai la doccia? Cucini? Fai lavori di casa? Mangi?  Fumi? Guardi la televisione? Porti il cane a passeggio o fai ginnastica? Sono preferibili queste cose anziché venire in chiesa? (Non si arriva in chiesa dopo l’inizio della Liturgia; la regola vuole che si venga dall’inizio del Mattutino. L’intera settimana ha 638 ore; non siamo capaci di consacrare 3 ore al Signore?! Soltanto se siamo gravemente ammalati, siamo giustificati dal non venire la domenica ma qualsiasi altra scusa è un peccato da confessare. Ho notato che neanche nelle grandi Feste (Natale, Epifania etc.) non si viene in chiesa. Scusate, ma siamo Cristiani Ortodossi o siamo qualcos’altro?)
E' molto semplice, al giorno d'oggi, raggiungere con l'automobile la chiesa più vicina a noi. Perchè non lo facciamo? Ci sforziamo di essere presenti almeno al vespro del sabato? Nel calendario ortodosso (in italiano) ogni domenica sono riportati l’epistola e il Vangelo; sarebbe bene leggere a casa i brani della domenica.
Non abbiamo forse un comandamento da Dio, in altre parole che un giorno la settimana dobbiamo riposare? Cioè che dobbiamo santificare quel giorno e dedicarlo al Signore. E dove potrai trovare la serenità che provi dentro di te quando ti trovi in chiesa? Non è che ci colpa il papàs? Non è che hai qualcosa in precedenza contro di lui? Non è che ti ha amareggiato? Si è comportato male con te o ti ha fatto qualche torto?...
Noi andiamo in chiesa per il papàs o per il Signore? Dal papàs aspetti la remissione dei peccati o da Dio? E cosa fai tu, per la remissione dei tuoi peccati? Se ti chiedono: “Sei, senza peccato?”, tu dici: “No”; dunque, cosa te ne fai dei peccati che accumuli? Quanti ne hai raccolti sino ad oggi? Moltissimi! La Sacra Scrittura dice che se anche la vita dell’uomo sulla terra fosse di un’ora sola, l’uomo è peccatore!
Gli anni passano….uomini di ogni età vanno via ogni giorno, cosa succederà se moriamo con molti peccati? Dove ci metterà il Signore? Non disse il Signore alle cinque vergini e agli altri che non avevano buone opere: “Non vi conosco, allontanatevi da me!”.
Se non ci metterà nel Paradiso, dove ci metterà? Non esiste altro che Inferno e Paradiso. Se non siamo degni nel Paradiso, sarebbe stato meglio non essere nati. Non disse il Signore a quelli di destra (gli eletti): “Venite, benedetti dal Padre mio, riceve in eredità il Regno dei Cieli preparato per voi” e agli altri quelli alla sua sinistra (i dannati): “Andate, maledetti, nel fuoco  esterno preparato per il diavolo…”
“Ma Signore” –dirà qualcuno- “dal momento che questo fuoco è preparato per i diavoli perché ci mandi lì?”  Ed egli risponderà: “Perché avete fatto le opere del diavolo. Non vi siete convertiti, avete avuto rancore gli uni verso gli altri, siete stati egoisti e superbi, avete giudicato e criticato dalla mattina alla sera, non avete perdonato, non vi siete confessati, non avete digiunato, non avete comunicato al mio Corpo e al mio Sangue come vi ho comandato di fare; quel comandamento che ogni Grande Giovedì Santo nella Mistica Cena io vi ripeto. Molte e molte altre cose fate che non sono in sintonia con i miei comandamenti. Dove vi metterò? con i Santi? Non vi sentirete bene, andrete via da soli dal Paradiso. Ma io sono buono e la mia misericordia vi inseguirà tutti i giorni della vostra vita. Vi aspetterò con pazienza. Cercherò di creare dei presupposti per la vostra salvezza, cercherò d’intervenire anche all’ultimo momento della vostra vita quando siete in pericolo di scivolare nell’abisso ma attenzione, che non sia troppo tardi! Convertitevi! Cambiate modo di vita, dopo la morte non c’è più possibilità di conversione. Nella Chiesa pregate e trascorrete il rimanente tempo della vostra vita in pace e in conversione. Tutte queste fate che diventino pratica.
Vi ho portato in questa vita per amore e perché lottiate per dimostrarmi che voi valete e che io vi regali il Paradiso. Voi con le vostre buone opere mi dimostrerete la vostra buona Fede e io vi concederò in grazia il Paradiso, per l’eternità, una volta per sempre. E quali sono le buone opere che io voglio da voi? Che mi amiate perché io ho versato il mio sangue per la vostra salvezza, che amiate il vostro prossimo come voi stessi perché il vostro prossimo, ogni prossimo vostro, è mio fratello e tutto ciò che farete a lui, lo fate a me. Perdonate tutto a tutti affinché anch’io perdoni voi. Voi stessi dite nel Padre nostro: “e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”! Se non fate questo, perché mi raccontate bugie?!
 Non giudicate per non essere giudicati? Perché non siete intelligenti? Non giudicare così così non sarai giudicato. Se giudicate severamente, anche Io vi giudicherò. Chi sei tu, che giudichi colui che mi appartiene?”.
 Queste e molte altre cose potrà dirci il Signore a noi fratelli miei. È molto misericordioso e benigno e aspetta il ritorno di ciascuno di noi. Non ci ha lasciato forse l’esempio eterno della parabola del figlio dissoluto? Si, abbiamo peccato. Siamo caduti nel fango ma facciamo nostre le parole del figlio dissoluto: “Ritornerò da mio padre”- questo significa metania- e “Gli dirò: ho peccato contro il cielo e contro la terra”; Questa è la confessione e appena fece questo: il Padre, cioè il nostro grande Dio, lo abbracciò e sgozzò il vitello grasso che non è che altro il nostro Signore Gesù Cristo che si è sacrificato per noi e si è offerto in cibo per noi.
Queste cose fratelli miei, sono state scritte per noi. Perché vogliamo ignorarle? La strada della salvezza è semplice: come uomini pecchiamo. I peccati sono la spazzatura della nostra anima e come la spazzatura la buttiamo per far sì che non puzzi, così, avviciniamoci al Sacramento della Confessione! E con la benedizione del nostro padre spirituale, comunichiamo al Corpo e al Sangue di Cristo. (Fratelli miei, non fate la Comunione se non vi siete prima confessati. Non avrete nessun guadagno. È solo un grande peccato). In questo modo ricevendo la remissione dei peccati, saremo altri uomini, nuovi di zecca! Fuggiranno dal nostro intimo tutte le cose che ci dividono: inimicizie, rancori, piccolezze, odi, giudizi gli uni contro gli altri e guerre stupide fra di noi. E, al loro posto, regnerà la pace di Cristo! Soltanto allora la nostra chiesa si riempirà perché chiesa significa “assemblea dei fedeli” che è il corpo del nostro Signore; soltanto allora gusteremo la pace tra di noi, la comprensione, l’aiuto e ogni cosa buona e bella che la nostra anima desidera. Dimostriamo di essere uomini logici, dimostriamo di avere il pensiero di Cristo e di seguire le sue orme perché per questo è venuto e questo ci ha insegnato: affinché seguissimo le sue orme. Questo auguro con tutta la mia anima prima a me stesso e poi a voi tutti miei cari e diletti fratelli. Amin.
Rallegratevi sempre nel Signore
Efstathios monaco

POST-SCRIPTUM
Fratelli miei,
un’ultima domanda: crediamo nella Risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo? L’Apostolo Paolo dice: “ Se non crediamo –cioè se speriamo solo da questa vita-siamo da rimpiangere più di tutti gli altri uomini!” perché perderemo sia questa vita che l’altra. Il nostro Signore Gesù disse dopo la Sua risurrezione che Egli sarebbe andato come precursore, primogenito dai morti, a prepararci un luogo. E lì ci aspetta. Una cosa sola è certa: qualche giorno dobbiamo partire da questo mondo di vanità per il quale il sapiente Salomone disse: “Vanità delle vanità, tutto è vanità!” e altri lo hanno chiamato: “valle di lacrime”. Questo conferma che qui non è la nostra Patria. L’apostolo Paolo dice: “Non cerchiamo qui una città ma aspettiamo la futura perché la nostra cittadinanza è nei cieli”.
Noi, fratelli, siamo qui solo “temporaneamente e momentaneamente”. Cerchiamo di provvedere per tempo con il passaporto e il biglietto affinché non ci sia negata alle porte del Paradiso l’entrata, le cui chiavi ce le ha l’apostolo Pietro. Il passaporto e il biglietto sono nient’altro che la metania (conversione di vita al Vangelo), la confessione dei peccati e la Santa Comunione.
Dalle parole del nostro Signore Gesù Cristo:
-         “Io sono la Via, la Verità e la Vita”;
-         “Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita”;
-         “Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete riposo per le vostre anime. Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero”;
-         “A che giova che l’uomo guadagni tutto il mondo se poi perde la propria anima?”;
-         “Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la Sua croce e mi segua”;
-         Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e Io in lui, e io lo resusciterò nell’ultimo giorno…e avrà la vita eterna”;
-          “Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvato; chi non crederà sarà condannato”;
-         “Senza di me non potete far nulla”;
-         Questo è il mio comandamento che vi amiate gli uni con gli altri”;
-         “Nel mondo avrete afflizioni ma abbiate coraggio, Io ho vinto il mondo!”;

“Beati coloro che, pur non vedendo, crederanno”

lunedì 7 gennaio 2013

SANTA TEOFANIA 2013

6 Gennaio 2013
Con l'aiuto di Dio, anche quest'anno, la nostra comunità di Brindisi ha celebrato con solennità e devozione la Santa Teofania, alla quale hanno preso parte non solo numerosi fedeli ortodossi ma anche molti uomini di buona volontà.


Il significato base della festa come un tutto è riassunto nel suo titolo “Epifania”, “manifestazione”, o più specificamente “Teofania”, “manifestazione di Dio”. Il battesimo di Cristo nel Giordano è “una manifestazione di Dio” al mondo, in primo luogo perché rappresenta l’inizio del ministero pubblico di nostro Signore; ma secondariamente, e in un senso più profondo, poiché a questo battesimo fu assicurata la rivelazione al mondo della Santa Trinità. Tutte e tre le Persone furono rese “manifeste” insieme; il Padre rese testimonianza dall'alto della divina figliolanza di Gesù; il Figlio ricevette la testimonianza di Suo Padre; e lo Spirito fu visto in forma di colomba, discendente dal Padre e restante sul Figlio. Questa triplice apparizione è il soggetto del tropario della festa: “Quando Tu, o Signore, fosti battezzato nel Giordano, l’adorazione della Trinità fu resa manifesta. La voce infatti del Genitore Ti rendeva testimonianza chiamandoti Figlio diletto e il Santo Spirito, sotto forma di colomba, conformava la parola infallibile. O Cristo Dio che Ti sei manifestato a noi ed hai illuminato il mondo, gloria a Te!”
La Chiesa celebra in questo giorno l’illuminazione del mondo per mezzo della luce di Cristo; “Luce dalla Luce, Cristo nostro Dio ha illuminato il mondo, Dio si è fatto manifesto”; “Tu che hai portato la luce a tutte le cose con la Tua Epifania”; “Sebbene giaceste nel buio, ora gioite, poiché una grande luce vi è apparsa”.

Il momento culminante di questa cerimonia di benedizione avviene quando il celebrante immerge o tuffa tre volte la Croce nell’acqua, ricordando quindi l’immersione del Cristo nel Giordano, così come la triplice immersione che ogni Cristiano ortodosso compie alla propria iniziazione battesimale. Affinché l’espressione “Grande Benedizione delle Acque” non sia fraintesa, va immediatamente sottolineato che la benedizione è effettuata non dal prete officiante o dal popolo che sta pregando con lui, ma da Cristo Stesso, che è il vero celebrante, in questo come in tutti i misteri della Chiesa. È Cristo che ha benedetto le acque una volta per tutte nel Suo battesimo nel Giordano; la cerimonia liturgica della benedizione è semplicemente un’estensione dell’atto originale di Cristo. 

Il fiume Giordano nasce da due affluenti principali e sfocia nel Mar Morto. Quando il Signore entra nel Giordano le acque del fiume si rivolgono all'indietro. San Giovanni Crisostomo nella sua esegesi spirituale di quest'evento dice che i due affluenti rappresentano Adamo ed Eva, invece il fiume Giordano rappresenta il genere umano, dopo la caduta dei progenitori, che si dirigeva alla morte. Cristo entra nella storia dell'umanità, libera gli uomini dalla morte e li riconduce alle origini.

FOTO E VIDEO DELLA CELEBRAZIONE