sabato 25 maggio 2013

27 Maggio:San Giovanni il Russo, il confessore e le sue reliquie incorrotte.

Vita di San Giovanni il Russo, un nuovo confessore e le sue reliquie incorrotte.



Le sue venerabili reliquie riposano nell'isola greca di Eubea.

"Le reliquie incorrotte sono, nella nostra tradizione, l'indiscutibile prova della theosis (divinizzazione) o in altre parole, il compimento della terapia ascetica della Chiesa" 

-Padre Giovanni Romanidis-

Il santo confessore Giovanni il Russo nacque in Russia intorno al 1690, e fu cresciuto nella devozione e nell'amore per la Chiesa di Dio. Raggiunta l'età adulta fu chiamato al servizio militare e servì come soldato semplice nell'esercito di Pietro I prendendo parte alla guerra russo-turca. 
Durante la campagna di Prutsk del 1711 egli insieme ad altri soldati fu catturato dai Tartari che lo consegnarono al comandante della cavalleria turca il quale lo portò nella sua casa  in Asia Minore, nel villaggio di Prokopion.

I Turchi cercarono di convertire i soldati Cristiani alla fede musulmana con minacce e lusinghe ma quelli che resistettero furono picchiati e torturati. Alcuni, purtroppo, rinnegarono Cristo e divennero musulmani sperando di migliorare la loro sorte. San Giovanni, non sviato dalla promessa di piaceri terreni, sopportò coraggiosamente l'umiliazione e i maltrattamenti.
Il suo padrone lo torturava spesso nella speranza che il suo schiavo avrebbe accettato l'Islam. San Giovanni resistette fermamente al volere del suo padrone dicendo:"Non mi allontanerai dalla mia santa Fede né con minacce, né con la promessa di ricchezze e piaceri. Obbedirò ai tuoi ordini volentieri se mi lascerai libero di seguire la mia religione. Preferirei cedere a te la mia testa piuttosto che cambiare la mia fede; sono nato cristiano e morirò cristiano".


San Giovanni confessa la sua Fede Cristiana al suo padrone
Finalmente le coraggiose parole e la ferma fede di san Giovanni così come la sua umiltà e mitezza, addolcirono il cuore feroce del suo padrone. Egli lasciò in pace Giovanni e non cercò più di fargli rinunciare il Cristianesimo. Il santo viveva nella stalla e si prendeva cura dei cavalli del padrone, gioendo perché il suo letto era una stalla proprio come quella in cui era nato il Salvatore.
Dalla mattina fino a tarda sera il santo serviva il suo padrone turco, obbedendo a tutti i suoi comandi. Svolgeva i suoi compiti nel freddo invernale e nel caldo estivo, seminudo e scalzo. Gli altri schiavi spesso lo prendevano in giro vedendo il suo zelo. San Giovanni non si arrabbiò mai con loro ma al contrario li aiutava quando poteva e li confortava nella loro disgrazia.

La bontà del santo fece effetto sia sull'anima del padrone sia su quelle degli altri schiavi. Agha e sua moglie incominciarono ad amarlo e gli offrirono una stanza vicino al fienile. San Giovanni non l'accettò, preferendo rimanere nella stalla con gli animali. Qui dormiva sul fieno, coperto solamente da un vecchio cappotto. Così la stalla divenne il suo eremo dove pregava e cantava salmi.
San Giovanni portò una benedizione nella casa del suo padrone semplicemente vivendo nella sua casa. L'ufficiale della cavalleria diventò ricco e fu ben presto uno degli uomini più potenti di Prokopion. Egli sapeva molto bene perché la sua casa era stata benedetta e non esitò a dirlo agli altri.
Ogni tanto san Giovanni, durante la notte, lasciava la stalla e andava nella chiesa del santo grande martire Giorgio dove vegliava stando nel nartece. Il sabato e nei giorni festivi riceveva i santi Misteri di Cristo.
Durante questo periodo san Giovanni ha continuato a servire il suo padrone come prima e, nonostante la sua povertà, ha sempre aiutato i bisognosi e gli ammalati condividendo con loro il suo povero cibo.

Un giorno l'ufficiale lasciò Prokopion e andò in pellegrinaggio alla Mecca. Pochi giorni dopo sua moglie diede un banchetto invitando gli amici del marito e i parenti, chiedendo loro di pregare per il ritorno sicuro di suo marito. San Giovanni mentre serviva al tavolo, portò un piatto di pilaf, cibo preferito del suo padrone. La padrona di casa disse:"O quanto sarebbe stato felice il tuo padrone di mangiare un piatto di pilaf con tutti noi". 
San Giovanni chiese un piatto di pilaf dicendo che lo avrebbe mandato al suo padrone alla Mecca. Gli ospiti si misero a ridere quando sentirono le sue parole. La signora, tuttavia, ordinò al cuoco di dargli un piatto di pilaf pensando che lo avrebbe mangiato egli stesso o lo avrebbe donato a una famiglia povera.
Prendendo il piatto, san Giovanni andò nella stalla e pregò Dio di mandarlo al suo padrone. Non aveva alcun dubbio che Dio lo avrebbe mandato al suo padrone in un modo soprannaturale. Il piatto scomparve davanti ai suoi occhi ed entrò in casa per dire alla moglie del padrone che aveva il pilaf al marito.
Dopo qualche tempo, il padrone tornò a casa con il piatto di rame che aveva contenuto il pilaf. Egli raccontò alla sua famiglia che in un determinato giorno (quello del banchetto) tornò dalla moschea alla casa dove risiedeva. Anche se la camera era chiusa a chiave, egli trovò un piatto fumante di pilaf sul tavolo. Incapace di spiegare chi aveva portato il cibo o in quale modo erano riusciti ad aprire la stanza chiusa a chiave. L'ufficiale esaminò il piatto. Con grande stupore,vide il proprio nome inciso sul piatto di rame. Nonostante la confusione, mangiò il pasto con grande gusto.
Quando la famiglia dell'ufficiale sentì questa storia fu molto meravigliata. Sua moglie raccontò di come Giovanni avesse chiesto un piatto di pilaf da inviare al suo padrone alla Mecca e come tutti avessero riso quando Giovanni era tornato dicendo che lo aveva inviato. Ora capirono che ciò che aveva detto il santo era vero. (Confronta la storia di Abacuc che miracolosamente portò un piatto di lenticchie a Daniele nella fossa -Dan. 14:33-39- nella Septuaginta)

San Giovanni supplica l'angelo del Signore di trasportare il piatto di pilaf al suo padrone Aga che si trovava alla Mecca
Verso la fine della sua vita difficile, san Giovanni cadde malato avvertendo la vicinanza della sua fine. Chiamò il sacerdote in modo che potesse ricevere la santa Comunione. Il sacerdote temendo di andare apertamente con i santi Doni alla casa del comandante turco, li nascose in una mela e li portò a san Giovanni.
San Giovanni glorificò il Signore, ricevette il Corpo e il Sangue di Cristo e poi si riposò (morì). Il santo Confessore Giovanni il Russo se andò al Signore che egli amava il 27 Maggio 1730. Quando avvisarono il padrone della morte del suo servo Giovanni, egli convocò i sacerdoti e diede loro il corpo di san Giovanni per la sepoltura cristiana. Quasi tutti gli abitanti cristiani di Prokopion parteciparono al suo funerale,accompagnando il corpo del santo al cimitero cristiano.
Tre anni e mezzo dopo, il sacerdote fu informato miracolosamente in un sogno che le reliquie di san Giovanni erano rimaste incorrotte. Subito le reliquie del santo furono trasferite nella chiesa del grande santo martire Giorgio e poste in un reliquiario speciale. Il nuovo santo di Dio cominciò a essere glorificato da innumerevoli prodigi di grazia, i cui racconti si diffusero nelle città e nei villaggi remoti. Cristiani credenti da vari luoghi vennero a Prokopion per venerare le sacre reliquie di san Giovanni il Russo ed essi ricevettero la guarigione per le sue preghiere. Il nuovo santo cominciò a essere venerato non solo dai Cristiani Ortodossi ma anche dagli Armeni e persino dai Turchi, che pregavano il Santo russo dicendo:"Servo di Dio, nella tua misericordia, non disegnarci."

La dormizione di san Giovanni il Russo
Nell'anno 1881 una parte delle reliquie di san Giovanni furono trasferite dai monaci dell'Athos nel monastero del santo grande martire Pantaleone dopo che erano stati miracolosamente salvati dal santo durante un pericoloso viaggio.
La costruzione di una nuova chiesa ebbe inizio nel 1886 attraverso i contributi del monastero e degli abitanti di Prokopion. Questo fu necessario perché, la chiesa del santo grande martire Giorgio, dove erano custodite le reliquie di san Giovanni,era caduta in rovina.
Il 15 agosto 1898 la nuova chiesa dedicata a san Giovanni il Russo fu consacrata da Giovanni Metropolita di Cesarea con la benedizione del Patriarca Ecumenico.
Nel 1924 ebbe luogo uno scambio delle popolazioni della Grecia e della Turchia. Molti musulmani lasciarono la Grecia e molti Greci lasciarono la Turchia. Gli abitanti di Prokopion quando si trasferirono per l'isola di Eubea portarono con loro una parte delle reliquie di san Giovanni il Russo.
Per diversi decenni le reliquie furono nella chiesa dei santi Costantino ed Elena a Nuova Prokopion e nel 1951 furono trasferite in una nuova chiesa dedicata a san Giovanni il Russo. Migliaia di pellegrini si riversano qui da ogni angolo della Grecia, in particolare per la sua festa, il 27 Maggio. 

San Giovanni il Russo è grandemente venerato sul Monte Athos,in particolare nel monastero russo di san Panteleimon.
L'aiuto di san Giovanni è invocato dai viaggiatori e dai trasportatori.

Il ritrovamento del corpo di san Giovanni, intero ed incorrotto, tre anni e mezzo dopo la sua sepoltura.
Alcuni miracoli di san Giovanni:

Il Santo ha compiuto molti miracoli anche dopo il suo benedetto riposo. Un discendente di Agha, il suo padrone, ha raccontato il seguente miracolo:"I miei figli non sarebbero vissuti se non per breve tempo e sarebbero morti ancora bambini. La loro sfortunata madre, dopo aver perso la speranza nella sapienza della medicina, andò senza che io lo sapessi, alle reliquie dello schiavo Giovanni, con la speranza che le fosse concesso che i suoi figli non morissero bambini, gioendo così di vederli giovani uomini e giovani ragazze. Veramente il giusto Giovanni ha ascoltato la supplica di mia moglie. Dio ci ha concesso un piccolo e forte bambino che noi abbiamo chiamato, Kole Guvan Oglu (cioè "Figlio dello schiavo Giovanni), e per la potenza di Dio e per le preghiere di Giovanni vive tuttora.
Più volte san Giovanni è apparso in sogni e visioni avvisando di pericoli imminenti. Una volta ha avvertito alcuni bambini di una scuola greca che il tetto stava per crollare, essi ebbero abbastanza tempo per mettersi sotto i banchi, e il tetto crollò. Nessuno dei bambini fu ferito.
Più recentemente abbiamo sentito di miracolose guarigioni di due gravi casi di meningite: uno di un giovane pastore di 19 anni nel sud della Grecia e un altro di un bambino di 3 anni a Londra.
Oggi una parte della mano destra di san Giovanni è custodita in uno speciale reliquiario d'argento nel Sacro Monastero della Trasfigurazione di Boston, dove molta gente si reca per venerarla e chiedere le preghiere di questo semplice confessore della Fede cristiana, sapendo che il Signore resiste ai superbi, ascoltando prontamente le preghiere degli umili.
Parte delle reliquie si trovano al monastero di san Panteleimon al Monte Athos e una parte della mano si trova in un monastero degli Stati Uniti.


giovedì 23 maggio 2013

Akathisto al Vivificante Sepolcro di Cristo



Akathisto al Vivificante Sepolcro di Cristo





Kontakion 1

Al prescelto Condottiero Vincitore risorto dai morti, un inno noi cantiamo a Te, o Cristo eterno Re, poiché tu sei risorto dal sepolcro e noi, liberati dall'eterna corruzione, offriamo gioiose acclamazioni alla tua venerabile tomba, gridando:

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!

Ikos 1

Alla tua resurrezione, un Arcangelo scese dal cielo per rotolare via la pietra posta davanti al sepolcro, o Cristo Dio, e per annunciare la Tua risurrezione alle Mirofore, gridando: Andate e annunciate ai Suoi discepoli che Egli è risorto dai morti. Ed esse, meravigliandosi dello strano parlare dell'angelo, gridavano al Tuo vivificante sepolcro queste lodi:

Gioisci, sepolcro vivificante nel quale Cristo giaceva come morto e da dove è risorto al terzo giorno!

Gioisci, poiché da te Egli è risorto e ci ha donato la resurrezione!

Gioisci, poiché come uno sposo dalla camera nuziale così Cristo è uscito da te, conducendo l'Ade prigioniero.

Gioisci, poiché nella Sua risurrezione i morti di tutte le epoche sono risorti.

Gioisci, poiché tramite te il Corifeo Pietro ha conosciuto la Resurrezione!

Gioisci, poiché per mezzo della deposizione di Cristo dentro di te, tutta la terra è stata santificata!

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!

Kontakion 2

Quando Maria Maddalena e le altre Marie vennero al Tuo sepolcro per ungere il Tuo Corpo, o Cristo Dio, trovarono un angelo seduto sulla pietra che disse loro: "Non abbiate paura, so che cercate il Crocifisso! Non è qui, è risorto come vi aveva detto".
E quando ebbero annunciato la resurrezione ai discepoli, allora tutti cantarono al Creatore e Signore di tutti, l'inno degli angeli:

Alliluia!

Ikos 2

Ebbero nell'intimo un vortice di contrastanti pensieri, i Tuoi discepoli, o Cristo, non conoscendo le Scritture che era opportuno che Tu risuscitasti dai morti: perciò essi non credettero al gioioso annuncio delle Mirofore ma Pietro, correndo al Tuo sepolcro e chinandosi ad osservare le bende di lino e il panno che aveva avvolto il Tuo divino Capo, credette giustamente insieme al resto dei discepoli, e gioendo, grida queste lodi al tuo vivificante sepolcro:

Gioisci, vivificante sepolcro, poiché per mezzo fu operata la salvezza di tutto il mondo!
Gioisci, poiché tu sei venerato da tutta la creazione.

Gioisci, poiché vengono a te da Settentrione e dal mare i fedeli che glorificano Cristo!

Gioisci, poiché da Occidente e Oriente tutti magnificano la resurrezione avvenuta dentro di te.

Gioisci, poiché tu sei stato letto e riposo del Re dei Re!

Gioisci, poiché per mezzo tuo fu svergognata l'assemblea dei Giudei!

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!

Kontakion 3

Le sentinelle invano poste a guardia della Tua tomba, o Cristo, udirono il potente terremoto e l'Angelo che proclamava la buona notizia della Tua resurrezione alle Mirofore e, tremando di paura divennero come morti; precipitandosi di corsa in città riferirono ai sommi sacerdoti e agli anziani quello che era accaduto ma nella loro grande iniquità essi pensarono di nascondere la Tua resurrezione ma non ne furono capaci e anzi insegnarono a tutti a cantare:

Alliluia!

Ikos 3

Giuseppe d'Arimatea che per paura dei Giudei era stato tuo discepolo di nascosto, o Cristo, chiese a Pilato il Tuo divino corpo; venne anche Nicodemo portando una mistura di mirra e aloe. Essi unsero il Tuo corpo incorruttibile, lo avvolsero in un sudario insieme con aromi e ti deposero in un sepolcro nuovo nel quale nessun'altro era stato posto ma Tu solo, o Signore, perché potessi santificare la sostanza della terra. Ma quando essi appresero la tua risurrezione dai morti, gridarono lodi al tuo vivificante sepolcro:

Gioisci, sepolcro vivificante, poiché in te sono stati compiuti i misteri della salvezza!

Gioisci, poiché per mezzo tuo la resurrezione è stata resa nota a tutto il mondo.

Gioisci, sicura e certa conoscenza della resurrezione!

Gioisci,poiché Cristo uscendo da te, ha condotto schiava la schiavitù e ha portato la natura umana a Dio Padre.

Gioisci, poiché sebbene come uomo Egli fu deposto dentro di te, come Dio egli è risorto con gloria!

Gioisci, poiché hai retto Colui che tutto regge!

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!

Kondakion 4

Quando le Mirofore andarono dai Tuoi discepoli, o Cristo Dio, per annunciare la Tua resurrezione, essi furono ripieni di gioia e a si recarono in Galilea al monte che Tu avevi loro designato e vedendo Te, vero Dio, nella carne e non un'apparizione, ti adorarono come Dio, gridando:

Alliluia!

Ikos 4

Questa conoscenza rimase sconosciuta ai Giudei che non compresero né le profezie né cercarono di comprendere la Tua risurrezione, o Cristo: come Tu potesti uscire dal Tuo sepolcro senza rompere i sigilli che erano stati posti. Perciò essi diffamano e scherniscono la Tua risurrezione, ma noi, meravigliati davanti al mistero, offriamo lodi al Tuo vivificante sepolcro, dicendo:

Gioisci, sepolcro vivificante, poiché da te Cristo é risorto e ha sollevato i morti!

Gioisci, poiché per mezzo tuo l'Ade fu spogliato.

Gioisci, poiché il nudo Adamo è stato rivestito di una veste divina!

Gioisci, poiché la terra, inquinata dal sangue fratricida di Abele, è di nuovo santificata dall'abitare di Cristo in te.

Gioisci, poiché quando l'Angelo rotolò via la pietra posta davanti a te, le Mirofore conobbero la risurrezione di Cristo!

Gioisci, poiché quando Cristo è risorto da te, la notizia della risurrezione si è diffusa in tutto il mondo!

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!

Kontakion 5

L'ottavo giorno dopo la Tua risurrezione, Tu, o Signore, venisti ai Tuoi discepoli, sebbene le porte fossero chiuse ed elargisti su di loro i doni del Santo Spirito. E dicesti al Tuo discepolo Tommaso: "Avvicinami e toccami!", ed egli, al tocco, ti conobbe come veramente risorto e non un'apparizione. Perciò insieme con gli altri discepoli gridò a Te:

Alliluia!

Ikos 5

Come pesci muti vediamo l'assemblea dei Giudei, gli pseudo - saggi oratori, incapaci di parlare della Tua risurrezione, o Cristo, e di comprendere le profezie, che bisognava che Tu, il Dio di tutti, risuscitassi dai morti. Noi invece, ammirando il mistero della Tua risurrezione, cantiamo al Tuo vivificante sepolcro:

Gioisci, sepolcro vivificante, poiché le insensate guardie di Pilato furono terrificate quando Cristo uscì da te!

Gioisci, poiché Colui che è risorto da Te non ha rotto i sigilli posti sopra il sepolcro.

Gioisci, o sepolcro veramente ricco, poiché tu hai contenuto il Cristo datore di vita, Colui che ha donato la vita a tutti!

Gioisci, poiché quando Cristo è risorto da te i cieli hanno gioito.

Gioisci, poiché le cose terrestri hanno insegnato la risurrezione a tutti!

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!

Kondakion 6

Quando dopo la Tua risurrezione, o Cristo, ti sei rivelato ai tuoi discepoli sul mare di Tiberiade comandando loro di gettare la rete dalla parte destra della barca, allora, il tuo discepolo amato ha riconosciuto Te, o Dio, per la grande e copiosa pesca e ha detto a Pietro:"E' il Signore!". Appena scesero a terra, videro un fuoco con sopra del pesce e del pane e mentre distribuivi il pane ti riconobbero e a te Dio risorto gridarono:

Alliluia!


Ikos 6

Le donne che di buon mattino si diressero al Tuo sepolcro, o Cristo Dio, sebbene non avessero trovato il Tuo corpo, o Gesù, non compresero la Tua risurrezione ma subito un Angelo si presentò davanti a loro e chiese:" Perché cercate il vivente tra i morti? Non è qui, è risorto!". E, avendo conosciuto la Tua risurrezione, con grande gioia gridarono queste lodi al Tuo Vivificante sepolcro:

Gioisci, vivificante sepolcro, poiché per la sepoltura di Cristo in te gli inferi furono presi da grande spavento!

Gioisci, poiché con tremore l'Ade ha restituito i morti che teneva prigionieri da secoli.

Gioisci, poiché per la resurrezione di Cristo tutti noi siamo stati ristabiliti alla nuova vita!

Gioisci, poiché per la risurrezione di Cristo da te, Tommaso ha imparato a dire:"Mio Signore e mio Dio!"

Gioisci, poiché per la resurrezione di Cristo tutta la creazione ha trovato la gioia!

Gioisci, anche tu o Giuseppe d'Arimatea, poiché nel tuo giardino hai ottenuto un così grande tesoro!

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!

Kontakion 7

Alla Tua passione, o Cristo, il sole incapace  di sopportare la violenta furia dei senza legge nascose la sua luce e il velo del tempio si squarciò e quando fosti deposto nel vivificante sepolcro, la terra si scosse come se volesse inghiottire gli iniqui ma Tu come Dio sei risorto nella gloria e con Te hai risuscitato Adamo, il padre di noi tutti. Per questo, a te nostro vero Dio risorto cantiamo:

Alliluia!

Ikos 7

Dopo la Tua resurrezione, o Cristo, Ti sei rivelato a Luca e a Cleopa lungo la via e, mentre li accompagnavi, discutevi con loro sulle cose che erano accadute a te, o Signore di tutti e da loro fosti deriso come un forestiero a Gerusalemme. Ma tuo o Dio, aprendo loro le profezie che riguardavano Te, fosti subito riconosciuto da loro nello spezzare il pane per cui essi con grande gioia tornarono a Gerusalemme e ai tuoi discepoli, riferirono la buona novella della Tua resurrezione e della tua apparizione. Per questo, tutti insieme venerarono e cantarono lodi al Tuo vivificante sepolcro:
Gioisci, vivificante sepolcro, poiché tu hai ricevuto dentro di te Cristo, il pane celeste, donato come nutrimento per tutti!
Gioisci, poiché sei stato capace di contenere Cristo come un re dormiente.
Gioisci, poiché cielo e terra sono stati colmati di gioia quando Cristo è risorto da te!
Gioisci, poiché per mezzo tuo i Giudei sono stati portati alla disgrazia.
Gioisci, poiché gli iniqui non sono più capaci di calunniare la resurrezione di Cristo.
Gioisci, poiché per mezzo tuo il coro degli Apostoli fu colmato di gioia.

Gioisci, vivificante sepolcro da dove Cristo è risorto!

Kontakion 8

L'umanità insieme a tutti gli Angeli sta con meraviglia dinanzi alla Tua grande cura per noi - Tu che come Dio sei inaccessibile, come uomo accessibile sei stato visto da tutti! Tu che sei stato crocifisso e sepolto e che sei risorto nella gloria, a Te Creatore e Signore noi cantiamo:

Alliluia!

Ikos 8

Nella Tua resurrezione, o Cristo, hai mostrato la nuova creazione, poiché, come nella Tua nascita dalla Vergine così non hai distrutto il sigillo posto sul sepolcro. Pertanto, noi onoriamo la Tua Passione, glorifichiamo la Tua Sepoltura e con fede adoriamo la Tua gloriosa Resurrezione e offriamo inni di ringraziamento al Tuo sepolcro, dicendo:
Gioisci, vivificante sepolcro, poiché Cristo da te è risorto e ha rinnovato tutto il mondo!
Gioisci, poiché la pietra che da te fu rotolata via ha distrutto le porte e gli stipiti dell'Ade.
Gioisci, poiché da te è sorto il sole del mondo intero!
Gioisci, poiché quando Cristo giaceva dentro di te le regioni sotterranee furono fatte a pezzi.
Gioisci, poiché quei morti che l'Ade tratteneva dai tempi antichi, egli li ha restituiti alla vita contro la sua volontà!
Gioisci, tu lampo che hai nascosto dentro di te la perla divina!

Gioisci, vivificante sepolcro da dove Cristo è risorto!

Kontakion 9

Gli Apostoli, gli araldi teofori della Tua resurrezione, furono mandati in tutto il mondo e predicarono Te, il vero Dio! Essi insegnarono a tutti i fedeli a cantare a Te, Creatore e Signore: 


Alliluia!

Ikos 9

Dopo la Tua resurrezione dalla tomba, Maria Maddalena venne al sepolcro mentre era ancora buio e vide la pietra rotolata via dal sepolcro. Essa, dunque, andò in fretta ai discepoli, dicendo: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro!". Allora Pietro, il discepolo dalla fede ardente, corse con Giovanni al sepolcro vide le bende che giacevano a terra e conosciuta la Tua risurrezione, iniziò a gridare lodi al Tuo vivificante sepolcro:
Gioisci, vivificante sepolcro, poiché quando Cristo fu chiuso dentro di te, Egli ha illuminato gli inferi!
Gioisci, poiché quando la pietra fu rimossa da te, le nazioni dal cuore di pietra iniziarono a cantare: Cristo è veramente risorto!
Gioisci, poiché dentro di te Dio ha trascorso tre giorni dormendo nella carne!
Gioisci, poiché con la Sua resurrezione Egli ha risvegliato quelli che dormivano da secoli!
Gioisci, poiché come un sole luminoso che risplende da te Egli ha illuminato tutto il mondo.

Gioisci, vivificante sepolcro da dove Cristo è risorto!

Kontakion 10

La terra divenne terrorizzata e silenziosa, vedendo Te il suo Creatore che giaceva in un piccolo sepolcro, e l'Ade, tremando per la paura davanti al Tuo potere, ha restituito i morti preparati per la Tua risalita al Padre dal quale mai ti eri separato. Per questo noi cantiamo a te:

Alliluia!

Ikos 10

Maria Maddalena con ardentissima fede  in Te, o Gesù Cristo, venne molto presto al Tuo sepolcro, o Salvatore, e le fu concessa la visione di un angelo che le disse: "Non è qui, è risorto". Inoltre, Tu stesso le apparisti come Dio e per questo fu mandata come portatrice della buona novella per annunciare ai Tuoi discepoli la Tua risalita al Padre. Con ciò i tuoi discepoli furono ricolmi di gioia e insieme alle Mirofore offrirono lodi al Tuo vivificante sepolcro, gridando:
Gioisci, vivificante sepolcro, tu apertura delle porte del paradiso!
Gioisci, poiché di Colui che dentro di te si è disteso, l'Ade malvolentieri ha parlato veracemente, dicendo: "Sarebbe stato meglio per me se non avessi accolto il Figlio di Maria"
Gioisci, poiché Colui che è risorto da te ha condotto l'Ade prigioniero e riempito la Gerusalemme celeste!
Gioisci, poiché come uno che dorme hai tenuto dentro di te il vero Agnello, il Figlio di Dio.
Gioisci, poiché secondo la profezia Cristo ha dormito dentro di te e come un leone si è riposato e mosso
Gioisci, poiché da te Egli si è alzato per suo proprio potere.

Gioisci, vivificante sepolcro da dove Cristo è risorto!

Kontakion 11

Quando il Salvatore stette davanti ai Suoi discepoli, donando loro la pace, Egli diede loro anche il potere di rimettere i peccati e di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e del Santo Spirito e di predicare la Sua resurrezione dai morti! Essi l’hanno fatto e hanno ammaestrato tutte le nazioni a gridare al Dio risorto:

Alliluia!

Ikos 11

Dopo la Tua risurrezione dai morti, o Cristo, apparendo ai Tuoi discepoli hai detto a Simon Pietro: "Simone, figlio di Giona, mi ami?" e dopo la sua triplice dichiarazione del suo amore per Te, Tu l'hai stabilito come prima guida della Tua Chiesa e di tutti i fedeli, avendo conosciuto Te il Dio risorto, egli gridò lodi al Tuo vivificante sepolcro:
Gioisci, vivificante sepolcro, poiché uscendo da te Cristo ci ha aperto un strada sino al cielo!
Gioisci, poiché, posto dentro di te, Cristo ha risollevato i morti di tutte le epoche.
Gioisci, poiché il Risorto ha donato anche la vita eterna!
Gioisci, poiché in te Croce e Resurrezione sono glorificati!
Gioisci, poiché per te le guardie conobbero la resurrezione.
Gioisci, poiché tu sei la fonte della divina conoscenza.

Gioisci, vivificante sepolcro da dove Cristo è risorto!

Kontakion 12

Glorificando la Tua Passione, onoriamo la Tua divina economia per noi e adoriamo la Tua divina risurrezione. Glorificando la Tua gloriosissima Ascensione dalla terra al Padre Celeste, noi ti preghiamo: Non togliere da noi lo Spirito tuo tutto santo affinché possiamo cantare a Te, Creatore e Signore.

Alliluia!

Ikos 12

Tu, irradiazione del Padre, andasti al Monte degli Ulivi e lì una nube luminosa ti sollevò. Mentre i tuoi discepoli stavano a osservare, o Onnipotente, i tuoi Angeli dissero loro: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo". Ed essi fecero ritorno a Gerusalemme con gioia, lodando Te, il vero Dio e offrendo lodi al Tuo vivificante sepolcro, dove fosti deposto e da dove il terzo giorno risorgesti.
Gioisci, vivificante sepolcro, poiché da te Cristo, l'ineffabile luce, ha rispleso e ha illuminato il mondo intero.
Gioisci, poiché le Mirofore sentirono: "Gioite" quando Cristo sorse da te.
Gioisci, poiché tu sei stato il luogo di riposo del Re dei re e del Signore dei signori!
Gioisci, poiché hai sostenuto Colui che sostiene tutta la creazione.
Gioisci, poiché per mezzo tuo i sapientissimi Giudei divennero senza senno, essendo incapaci di parlare contro la resurrezione!
Gioisci, poiché per mezzo tuo il coro degli Apostoli ha trovato la gioia.

Gioisci, vivificante sepolcro da dove Cristo è risorto!

Kontakion 13 (si ripete 3 volte)

O santissimo e vivificante sepolcro di Cristo, arricchimento di tutto il mondo! Stando dinanzi a te, o vivificante, noi preghiamo Cristo nostro Dio che si è steso dentro di te ed è risorto il terzo giorno affinché liberi la sua eredità da fame, pestilenze, terremoti, inondazioni e da ogni ferita morale, perché conceda la pace ai Cristiani Ortodossi e metta sotto i loro piedi quelli che lottano contro di loro, affinché possiamo tutti cantare a Te, nostro Creatore e Signore: 


Alliluia, Alliluia, Alliluia!

Ikos 1

Alla tua resurrezione, un Arcangelo scese dal cielo per rotolare via la pietra posta davanti al sepolcro, o Cristo Dio, e per annunciare la Tua risurrezione alle Mirofore, gridando: Andate e annunciate ai Suoi discepoli che Egli è risorto dai morti. Ed esse, meravigliandosi dello strano parlare dell'angelo, gridavano al Tuo vivificante sepolcro queste lodi:

Gioisci, sepolcro vivificante nel quale Cristo giaceva come morto e da dove è risorto al terzo giorno!

Gioisci, poiché da te Egli è risorto e ci ha donato la resurrezione!

Gioisci, poiché come uno sposo dalla camera nuziale così Cristo è uscito da te, conducendo l'Ade prigioniero.

Gioisci, poiché nella Sua risurrezione i morti di tutte le epoche sono risorti.

Gioisci, poiché tramite te il Corifeo Pietro ha conosciuto la Resurrezione!

Gioisci, poiché per mezzo della deposizione di Cristo dentro di te, tutta la terra è stata santificata!

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!

Kontakion 1

Al prescelto Condottiero Vincitore risorto dai morti, un inno noi cantiamo a Te, o Cristo eterno Re, poiché tu sei risorto dal sepolcro e noi, liberati dall'eterna corruzione, offriamo gioiose acclamazioni alla tua venerabile tomba, gridando:

Gioisci, sepolcro vivificante da dove Cristo è risorto!






sabato 18 maggio 2013

P.John Karastamatis (+1985), neomartire, ucciso dai satanisti.


In odore di santità - Il nuovo ieromartire dell'Ortodossia
Il neomartire John (Karastamatis) di Santa Cruz (1937-1985).

Padre John Karastamatis di Santa Cruz (8 Agosto 1937-19 Maggio 1985) fu il primo parroco e uno dei fondatori della parrocchia greco-ortodossa del profeta Elia nella città di santa Cruz, in California. Sebbene ci sia una certa venerazione di lui come ieromartire, egli non è stato ancora ufficialmente canonizzato.
Egli fu un fervente predicatore della Fede Ortodossa e servitore dei disoccupati,dei senza casa,dei tossici della città prima che fosse brutalmente martirizzato dai Satanisti nel 1985.
Gli sono stati attribuiti numerosi miracoli di guarigione dopo la sua morte. La sua memoria è celebrata il 19 Maggio, nella vigilia della festa della traslazione delle sante reliquie di san Nicola il Taumaturgo, del quale padre John aveva una grande venerazione, perché da bambino visitava spesso il Monastero di san Nicola di Andros in Grecia. Questo giorno corrisponde nel vecchio calendario al 6 Maggio, che è il giorno del martirio dello zar san Nicola II, imitatore della Divina Passione, così come il giorno festivo di san Giobbe, colui che soffrì molto. Tutto ciò fa pensare al significato mistico della sua morte.

In Grecia

Padre John Karastamatis nacque l'8 Agosto 1937 nel villaggio greco di Apoikia, nell'isola di Andros. L'atmosfera di questo villaggio era permeata dall'antico modo di vivere ortodosso, che era seguito secondo il calendario della Chiesa e il ciclo delle feste. Vivendo giorno per giorno in mezzo alla semplice e spontanea fede degli isolani al giovane John fu impartito un senso di santità che accese nel suo cuore la fiamma dell'amore per Dio e per tutto ciò che è suo. Da ragazzo sull'isola, John fu testimone di molti miracoli con i quali Dio benedisse i pii isolani, e che lo resero cosciente della vicinanza di Dio nelle vite di coloro che lo cercano. I santi, specialmente quelli locali, manifestavano anche la loro vicinanza e la loro potente intercessione apparendo e aiutando la gente. John nutrì la sua giovane anima imparando le vite di questi santi e martiri, il cui inestinguibile desiderio di essere fedeli a Cristo di fronte alla privazione,al tormento e alla morte fisica ispirarono anche in lui il desiderio di essere un servo di Dio. Sebbene non avesse frequentato alcuna scuola teologica, egli metteva in pratica ogni giorno la sua fede col desiderio di diventare sacerdote.

In America

Nel 1957, all'età di 20 anni,John si recò negli Stati Uniti. Cinque anni più tardi sposò una giovane donna greca, Athanasia Matsellis, e presto divenne il padre di due bambini, Maria e Fozio. Le città degli Stati Uniti erano in netto contrasto con il villaggio nativo ma la sua profonda consapevolezza della vicinanza Dio e dell'altro mondo, insegnatali nella fanciullezza, non lo abbandonò. Egli ora si trovava in mezzo a coloro che non solo non volevano essere vicini a Dio, ma che si erano allontanati con forza da Lui. Con l'aiuto e l'incoraggiamento di padre George Bogdanos un prete greco che riconobbe in lui l'integrità e lo zelo di un vero pastore. Padre John fu ordinato al diaconato nel 1971 con la benedizione dell'arcivescovo Iakovos, che lo sostenne in questo. Per l'amore così evidente che nutriva sia per la Chiesa sia per i fedeli, fu ordinato sacerdote solamente dopo poche settimane dal vescovo Meletio (Tripodakis) di Christianoupolis, San Francisco (1968-1979).

Inizialmente servì la comunità greco-ortodossa di Anchorage, in Alaska, la terra del neo canonizzato san Herman, che divenne il suo angelo custode per il resto della sua vita. Più tardi fu assegnato alla parrocchia di san Giorgio a Vancouver, Canada, e poi alla parrocchia di Tutti i Santi in Anaheim,Pensilvania.
Infine si trasferì a Santa Cruz, California, che fu così chiamata dai missionari spagnoli in onore della santa Croce del Signore. Lì con entusiasmo lavorò per fornire un rifugio della Cristianità Ortodossa per i fedeli della zona che da lungo tempo stavano senza una chiesa nelle vicinanze.
Un pastore ai piedi della Santa Croce

Siccome la comunità a Santa Cruz era troppo piccola per acquistare immediatamente la sua chiesa Ortodossa, padre John iniziò a servire la Divina Liturgia nella vicina città di Aptos, nella cappella di un convento di Clarisse. Le suore avevano i loro uffici liturgici molto presto la domenica mattina, lasciando così libera la chiesa per padre John e i suoi parrocchiani. All'inizio i parrocchiani furono titubanti: si recavano tardi alla Liturgia e si sedevano in fondo, come se fossero spettatori e non partecipanti. Padre Giovanni sapeva che aveva molto lavoro da fare. 

Talvolta era deluso per la mancanza di attivo interesse tra il suo gregge. La sua era una fede ardente, e la tiepidezza era sempre stata estranea alla sua anima. Il suo compito, lo conosceva, era di accendere questo fuoco all'interno di ciascuno dei suoi parrocchiani, in modo che essi stessi lottassero per il regno dei cieli, l'unica cosa necessaria, e non sedessero in fondo e aspettassero che il sacerdote facesse il lavoro che spettava loro. Non poteva chiedere troppo in una volta sola, ma doveva essere un pastore mite e amorevole, indulgente alle debolezze del suo gregge in modo tale da non sopraffarlo e causargli così l'abbandono totale della fede Ortodossa. Il divario tra pastore e pecore doveva essere colmato gradualmente e con attenzione, e p. John doveva accendere la scintilla nel cuore del suo gregge senza bruciarlo con il fuoco intenso che ardeva dentro di lui.
Talvolta padre John parlava con parole forti di rimprovero per risvegliare la sua gente dal suo sonno spirituale, ma soprattutto ispirava loro con il suo esempio silenzioso e discreto.

Iniziarono così a vedere come lottava duramente: cominciarono a muoversi per aiutarlo a realizzare i suoi sogni divini. Il suo fervore e il suo zelo, la sua fede inequivocabile nell'altro mondo, era qualcosa che non riuscivano a comprendere del tutto, ma che, interiormente e in molti casi inconsciamente, desideravano dal profondo. Essendo giunti ad amarlo profondamente, essi erano grati che Dio avesse mandato loro un mietitore nel loro campo.

Fondando la Chiesa del profeta Elia a Santa Cruz

Donando ai suoi parrocchiani nuove aspirazioni, padre John inculcò in loro il desidero di avviare una propria chiesa. Raccolsero i fondi e finalmente trovarono l'edificio perfetto per la loro chiesa nel 1982: un ex impresa di pompe funebri a Santa Cruz, di fronte la biblioteca pubblica e nella parte migliore della città per l'attività missionaria. Padre John fece da solo gran parte del lavoro interno, modellando una splendida iconostasi bianca e una grande abside a cupola dietro e sopra l'altare. Così commenta suo figlio Fozio: "Mio padre ha messo il suo sangue, il suo sudore e le sue lacrime (...) con l'aiuto di qualche parrocchiano e mio, egli ha letteralmente costruito l'intero interno di quella chiesa".
Quando fu completata, la nuova chiesa consacrata divenne un rifugio dal rumoroso frastuono del mondo, un'isola di santità nel mezzo di Santa Cruz. La chiesa fu dedicata al profeta Elia.
Con la nuova e bella chiesa, comprendente più di 75 famiglie, i parrocchiani avevano un senso di realizzazione. Sentivano di aver percorso molta strada dai giorni in cui non avevano altra scelta che usare una cappella fuori città. Ora potevano espandersi in altre attività.

Attività missionaria

Padre John non voleva in nessun modo che la sua comunità ortodossa fosse una comunità chiusa, e si rallegrò di scoprire tutte le anime ferventi dei giovani che andavano da lui alla ricerca della pienezza del Cristianesimo. Santa Cruz è stata un luogo d'incontro non solo degli elementi più oscuri e più subdoli della società, ma anche di giovani idealisti che desideravano qualcosa di più significativo rispetto ai valori americani del materialismo e della concorrenza. P. John avviò nella sua chiesa un piccolo ma significativo "Movimento Cristiano Ortodosso" già avviato lì all'università di Santa Cruz. Questo fu principalmente il risultato del lavoro missionario dello ieromonaco Anastassy (Newcomb). Attraverso di lui, molti studenti universitari di Santa Cruz abbracciarono la Fede Ortodossa e dedicarono le loro vite nel servire Cristo.

Nel 1981, padre Serafim Rose, su richiesta di studenti ortodossi, tenne due lezioni all'università e incoraggiò le giovani anime ispirate a entrare in quello che chiamava "il recinto salvifico della Chiesa". Il gruppo di studenti ortodossi si rivolse anche a padre John e alla sua chiesa per ricevere nutrimento spirituale e partecipare ai servizi sacri, che li sollevavano al di sopra della vita mondana dell'università. Padre John gli accoglieva sempre con un sorriso radioso e con caldo amore, vedendo nei loro giovani volti la freschezza e l'entusiasmo che avrebbero conservato viva l'Ortodossia per le future generazioni. Dopo la laurea di questi giovani studenti, padre John portò altri giovani alla Fede Ortodossa, dando loro tutto ciò di cui avevano bisogno per la loro crescita nella fede ed essendo per loro un padre amorevole preoccupato per il loro benessere spirituale.
Poiché la chiesa del profeta Elia era situata nel mezzo della città, la gente spesso veniva a fare domande e a partecipare alle funzioni. Padre John osservò la regola della "porta aperta", rendendo se stesso e la sua chiesa disponibile a chiunque avesse una necessità pastorale. Gli abitanti di Santa Cruz lo conobbero come essere gentile, fiducioso, pieno di amore e aperto.

Aveva grande compassione per i poveri, era di aiuto per tutti quelli che si recavano da lui, non tenendo conto della loro religione o se stavano approfittando di lui. Non era cosa insolita per lui essere svegliato alle ore più strane da persone bisognose che bussavano alla sua porta. Non rifiutava nessuno ma dava sempre l'elemosina per un pasto. Specialmente negli individui più emarginati e oppressi padre John vide l'icona di Cristo. Con sincero amore cristiano, una volta pronunciò queste parole riguardo le persone semplici che, pur essendo rigettate dal mondo, sono fedeli a Cristo e seguono la voce del loro cuore: “Lì vediamo soli in mezzo alla folla o che imitano la vita di un eremita mentre diventano simboli di verità e fari luminosi della Cristianità, pregando per la pace e l’amore fraterno sulla terra”

Mentre il fervente lavoro pastorale di padre John serviva a convertire molta gente non greca, il suo lavoro fu quello, ovviamente di "convertire" molta della sua gente, coloro che erano battezzati Ortodossi ma il cui impegno a Cristo significa al massimo frequentare la chiesa e le attività. Con la sua fede egli ha dimostrato loro che l'Ortodossia non è semplicemente un rituale, un sistema di dogmi o un modello di comportamento, ma è invece un potere trasformante caratterizzato da una cosciente lotta spirituale. Attraverso la lotta conquistiamo le passioni che ci separano da Dio, scrisse "Lasciamo che l'essenza dei suoi poteri ringiovanenti inondino i nostri cuori con la gioia per la totale libertà che possiamo ottenere."
Padre John non ha risparmiato nulla per rendere nota all'interno del suo gregge questa realtà viva. Egli ha predicato loro l'amore dei suoi amati santi, sperando così di renderli più consapevoli del grado di santità che l'uomo è in grado di raggiungere sulla terra con l'acquisto della grazia dello Spirito Santo.

Padre John era per natura un artista e un poeta, e aveva un profondo senso di bellezza. Come il suo maestro Cristo, la fonte di ogni bellezza divina e di verità, egli amò i semplici, gli umili, le cose tranquillamente nobili della vita. Questo amore lo espresse sia nelle sue omelie sia nelle sue poesie in greco e in inglese che egli trascrisse con la sua elegante calligrafia. Il suo senso di bellezza lo rese ancora più consapevole della bruttezza e della follia della nostra epoca post-cristiana. Parlò della confusione che si verifica quando gli uomini dimenticano Dio e perseguono i propri interessi egoistici.

Profanazione della chiesa

Le opere buone di padre John erano troppo numerose e il suo impegno troppo vasto per non provocare le azione dannose provenienti dai nemici di Dio.
La visibilità di padre John e la sua chiesa nel centro di Santa Cruz ha resi più accessibili non solo coloro che avevano bisogno di aiuto ma anche a coloro che volevano distruggere ciò che è santo.
Pochi mesi prima della morte di padre John la chiesa fu profanata da occultisti sconosciuti, che dipinsero il numero "666" e le cinque punte sataniche sulla porta d'ingresso.
Quando p. John scoprì la profanazione, riconsacrò la chiesa. In seguito ricevette minacce anonime ma non fu scoraggiato. La sua predicazione fece arrabbiare qualcuno che cominciò a minacciarlo per telefono e con lettere, invitandolo a cessare la predicazione. Nonostante ciò, padre John divenne ancora più appassionato del suo ministero dicendo: "Finché i miei occhi avranno lacrime, io predicherò Cristo e l'Ortodossia".
Consigliò ai fedeli di stare in guardia contro le insidie dell'Anticristo e di non prendere il marchio. Successivamente le minacce telefoniche divennero sempre più intense, ma padre John non fu spaventato da tutto questo. Ha dimostrato di essere un pastore fedele di Cristo, colui che è disposto a sacrificare tutto e a dare persino la vita per il suo gregge per il suo amore verso esso.

Miracolo della fioritura dei gigli bianchi

Fu attraverso p. John che la Tutta Santa Madre di Dio concesse una benedizione miracolosa alla chiesa del profeta Elia. Ciò accadde dopo che padre John portò alcuni bulbi del giglio della Panagia, di ritorno dalla sua isola nativa di Andros dove era stato con la sua famiglia. Egli si recò al Monastero di san Nicola sull'isola e chiese all'igumeno Dorotheos (Themelis) pochi gigli secchi. 
Il giglio della Panagia è chiamato così perché secondo la tradizione, spesso raffigurata nelle icone, l'Arcangelo Gabriele al momento dell'Annunciazione si presenta alla Madre di Dio con questa specie di gigli.
Al monastero di Andros, che p. John aveva visitato, nascono questi gigli che talvolta germogliano miracolosamente per la festa della Dormizione.
Padre John incaricò suo figlio Fozio di piantare i bulbi di gigli in vaso e di innaffiarli solo con l'acqua santa, cosa che Fozio fece. Dopo che i gigli crebbero dai bulbi nel maggio del 1983, padre John tagliò uno dei fiori e lo mise sull'icona dell’iconostasi della Madre di Dio. Il fiore non appassì per tre quattro settimane, anche se era stato tagliato, ed era senza acqua e senza terra. Quando finalmente caddero i suoi petali (il primo cadde in un giorno radioso quando uno dei ragazzi dell'università convertiti da padre John fu battezzato), padre John disse a sua moglie di non aspirarli ma di metterli da parte vicino l'icona dove il gambo era ancora pendente. E successivamente dopo tre settimane alcuni nuovi germogli apparvero sul gambo!
Il gambo continuò a produrre nuovi germogli per molti mesi, sino all'inverno del 1983-4. 
Padre John interpretò il miracolo come un’immagine della vita che scaturisce dalla morte attraverso la Resurrezione. Questo miracolo rafforzò la fede di molti ad avere molto più rispetto verso la Vergine benedetta.

Martirio

Tre meravigliosi fatti accaddero prima della sua morte:
Una settimana prima del suo martirio i gigli della Vergine appassirono all'istante e non sbocciarono mai più.
L'icona della Beata Vergine pianse, e tracce delle sue lacrime sono ancora visibili sulla sua icona.

Per tre domeniche consecutive -precedenti al suo martirio- durante la Divina Liturgia, il chierichetto mentre gli dava l'acqua bollente (lo zeon) per preparare la Santa Comunione vide uno strano fenomeno: il volto di padre John brillava ed emanava raggi di luce ma padre John gli disse severamente di non rivelare nulla.
Nel pomeriggio del 17 Maggio, 1985 padre John telefonò all'Abate Dorotheos (Themelis) e gli chiese informazioni circa i miracoli dell'icona mirovlita (che effonde miron) della Beata Vergine Myrrhovlytissa poiché voleva tenere un omelia su di essa la domenica successiva. 

La notte di Sabato 18 maggio, 1985, vigilia della traslazione delle sante reliquie di san Nicola il taumaturgo, P. John stava nella chiesa scrivendo l'omelia per la domenica. Sua moglie era a Los Angeles in visita da sua figlia che aveva appena partorito il suo primo bimbo.
Poco prima di mezzanotte, uno o più assalitori entrarono in chiesa. Evidentemente si erano appostati, aspettando il momento in cui egli era solo quando sia la moglie e il figlio di 17 anni erano andati via. Hanno attaccato p. John nel suo ufficio, colpendolo con un coltello. Durante la lotta p. John fu  duramente picchiato e infine ucciso da un colpo pesante sulla testa.
Suo figlio che aveva cenato con lui quella sera arrivò all'1.30 presso la chiesa. Fuori l'ufficio scoprì il corpo senza vita del padre e sulle pareti il sangue di un martire.

Lì, il ragazzo dovette affrontare uno spettacolo orribile: il padre si trovava sul pavimento macellato e irriconoscibile, colpito alla testa con un martello e tutto il suo corpo massacrato con coltellate. La polizia in seguito scoprì che il padre John non era morto subito, i criminali avevano preso la croce che portava intorno al collo e lo avevano impiccato con la catena della croce. 
Il sangue uscito dalle ferite aveva allagato il pavimento del Santuario. I Satanisti usarono il suo sangue per scrivere i loro slogan e scrivere il 666 sulle pareti della chiesa. Il beato padre John subì il martirio proprio nel luogo dove era stato fotografato con la croce nella sua mano, quasi profetizzando quello che sarebbe successo.



Secondo l'articolo del San Francisco Chronicle del 21 Maggio 1985: Il pastore della comunità greco-ortodossa "ha affrontato una terribile lotta" prima di essere ucciso a bastonate nell'ufficio della sua chiesa, ha detto il capo della polizia ieri. John Karastamatis, 47, della chiesa greco-ortodossa del profeta Elia "è stato picchiato con cattiveria, duramente". Il metodo di morte è stato molto traumatico, ha detto il capo Jack Bassetti. Il sangue è stato trovato sulle pareti. Bassetti ritiene che il prete sia stato ucciso tra le 11 di sabato sera e l'1.40 di Domenica, quando il suo corpo insanguinato è stato ritrovato dal suo figlio 17enne, Fozio.

Poiché il volto e le mani di padre John erano così sfigurati e mutilati, i suoi resti non furono esposti al funerale. Il suo corpo fu rivestito dei paramenti d'oro e la bara sigillata. Numerosi sacerdoti presero parte ai funerali di padre John, provenienti da molte e varie chiese ortodosse degli Stati Uniti.

Apparizioni del beato padre John

Sono molte le apparizioni del beato padre John dopo il suo martirio:

  1. Quando l'abate Dorotheo (Themelis) apprese del martirio di padre John, scrisse alla presbytera (moglie del sacerdote) per chiederle di mandargli i suoi paramenti sacerdotali di quando avevano concelebrato insieme per la festa di san Dorotheos al Monastero nel 1981. Passò un po' di tempo ma non ricevette alcuna risposta dalla famiglia di padre John. Alla vigilia del 4 Luglio, al monastero di san Nicola, si stava celebrando una veglia athonita in onore di san Atanasio del Monte Athos con molti pellegrini che venivano da Atene. Alla fine della veglia, le campane del monastero iniziarono a suonare da sole come per una festa solenne. Si fermarono per un istante  ma incominciarono a suonare di nuovo così armoniosamente che tutti erano meravigliati. Presi dalla paura e dal timore, i fedeli iniziarono a pregare il paraklisis di san Nicola aspettando che accadesse un miracolo. Quel pomeriggio, l'anziano Dorotheos aveva ricevuto una chiamata da Maria, la figlia di padre John, che era venuta appositamente al monastero portando i paramenti di suo padre. Lei li porto al monastero e furono accolti da tutti i pellegrini con gioia. Quella mattina, le campane del monastero suonarono esattamente quando la nave, su cui c'era la figlia di padre John con i suoi paramenti, entrò nel porto.
  2. Alla vigilia della festa di San Nicola, nel 1986, l'abate Dorotheos insieme con alcune donne stava preparando la chiesa per la festa patronale del monastero. A un certo punto, videro il beato padre John che camminava nel giardino del monastero e si dirigeva verso di loro. Tutti furono presi da paura e incominciarono a gridare: “Papa Iani!", quindi sparì dalla loro vista. Subito dopo questa grande sorpresa, venne il postino con un pacco dalla Svizzera contenente un'icona di padre John mandata da parte di alcuni fedeli Russi che lo onoravano come un santo. Con questa apparizione, padre John aveva chiesto che quest'icona fosse diffusa tra tutti i Cristiani in modo tale da far loro conoscere il suo martirio e il suo lavoro missionario.
Inoltre, nel febbraio del 1987, l'abate Doroteo si era recato in Svizzera per un intervento chirurgico. Mentre stava parlando ai fedeli di padre John e del suo martirio, padre John apparve loro, li benedisse,e quindi scomparve.

Eredità

Padre John è stato un sacerdote eccezionale e un uomo giusto, un operaio nella vigna americana di Cristo che è stato trovato degno di essere glorificato con la corona del martirio. Dio ha suscitato un martire americano la cui fede era reale e ardente come esempio di uno che era pronto a perdere la vita per Cristo al fine di ottenerla eternamente.
"La sua vita ci ha ispirati, illuminati e rallegrati" scrisse uno dei suoi figli spirituali. "La sua morte è servita a confermare in modo più diretto non solo le realtà della nostra Fede Ortodossa ma anche quelle strane e veramente anti-cristiane dei nostri tempi”.
Semplice,grossolano e allo stesso tempo ardente di appassionato e abnegante zelo pastorale, padre John stava in mezzo ai grandi "sacerdoti contadini" che hanno conservato lo spirito della Santa Ortodossia lungo i secoli. Mentre gli altri hanno ridotto l'Ortodossia in esercizio intellettuale o formale, tali sacerdoti hanno dimostrato che l'Ortodossia è vita, un balsamo per le ferite dei poveri, dei sofferenti, dei peccatori. Usando una vecchia espressione russa, padre John fu veramente "Un sacerdote del popolo”.

Santo Neo-Ieromartire John di Santa Cruz, prega Dio per noi!


Icona posta nella parrocchia dove padre John subì il martirio. L'icona rappresenta il suo santo, san Giovanni Battista, e le chiese associate al suo ministero.