mercoledì 7 agosto 2013

IL MESSAGGIO DELLA TRASFIGURAZIONE

Il 6 del mese di Agosto, celebriamo la memoria della Trasfigurazione del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo


Qual è il messaggio di questa festa del Signore (in greco: Despotikì eorthì)?




40 giorni prima della Sua Passione, il Signore nostro Gesù Cristo sale sul Monte Tabor insieme a 3 dei Suoi Apostoli: Pietro, Giacomo e Giovanni. Perché il Signore sceglie questi tra i Suoi discepoli?

Poiché essi saranno anche con Lui su un altro monte: quello degli Ulivi, durante la tremenda ora della sua agonia. Per questo era necessario che essi fossero fortificati dalla visione della Sua gloria, anticipazione della Sua Resurrezione.

Inoltre, Pietro è stato colui che, a nome di tutti gli altri Apostoli, ha confessato la divinità di Cristo, Giacomo, il primo a versare il sangue per Lui e Giovanni -discepolo prediletto- sarà per eccellenza l'evangelista, il teologo, il cantore del Logos incarnato, cioè, di Cristo Dio divenuto uomo.

Negli inni e nell'iconografia di quest'oggi è continuo il riferimento al Monte Tabor. Cosa rappresenta?

Come ci riferiscono il Vangelo e i Santi Padri, il Signore insieme ai Suoi discepoli salì al Monte pregando, mentre pregavano si rivelarono i 2 grandi misteri e pilastri della nostra Santa Fede Ortodossa:

  1. il mistero della Trinità, il Dio Uno e Trino: il Padre che dall'alto parlava e rendeva testimonianza al Figlio e lo Spirito Santo presente sotto forma di nube luminosa.
  2. il mistero della Teantropia/ della divino-umanità di Cristo vero Dio, vero uomo.
Cristo è il Messia atteso e preannunciato dai Profeti (rappresentati da Elia e Mosè). 
Quello stesso Logos che essi videro nell'Antica Alleanza in maniera velata e attraverso simboli, oggi, essi stessi lo contemplano faccia a faccia  nella sua divino- umanità sul Monte Tabor.

Parafrasando quello che la Chiesa canta in questo giorno: Cristo trasfigurandosi ci mostra la nostra natura umana, la nostra carne -da Lui assunta- divinizzata, riportata, cioè, all'antica somiglianza con Dio prima della caduta di Adamo. 

Questa festa ci ricorda che tutti noi siamo chiamati alla divinizzazione (alla santità). E' questo il fine della vita Cristiana: riportare la nostra immagine all'antica somiglianza con Dio, all'Adamo prima della caduta che fu creato "a immagine e somiglianza con Dio". Dobbiamo dunque spogliarci dell vecchio Adamo dopo la caduta, vincendo tutte le passioni e i legami con il peccato e rivestirci di Cristo, nuovo Adamo.

"Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi dio" scrive sant'Atanasio di Alessandria.


Come possiamo, dunque, raggiungere la divinizzazione cioè la santità?

Rispondendo alla domanda che ci siamo posti prima, la risposta è semplice e chiara:

Se vogliamo accedere alla contemplazione di questi due grandi e tremendi misteri e quindi alla santità, la via è quella dell'ascesi, nello scalare il monte delle virtù attraverso la preghiera, proprio come hanno fatto i discepoli nel salire il Monte Tabor.

E come in cima al Monte Tabor contempliamo l'Amore di Dio per l'uomo (Dio che diviene uomo per la nostra salvezza), così in cima al Monte delle virtù contempliamo l'Amore.

Sull'amore saremo giudicati! (ci ricorda il Vangelo)

Come disse padre Paisios: 

"Se non arriveremo a vedere Dio in questa vita, non lo vedremo nemmeno nell'altra!

E dove dobbiamo vederlo?

Nel volto del nostro prossimo, nel volto, cioè, del fratello che vive accanto a noi".


E' questa la via per la divinizzazione!