sabato 13 dicembre 2014

I logismoi: la lotta contro i pensieri

La lotta contro i pensieri cattivi e vani
(sintesi di un'omelia del Metropolita di Lemesou-Cipro, Atanasio)


"La tua pronta protezione, il tuo aiuto e la tua compassione mostra al tuo servo, e placa, o Pura, le onde dei vani pensieri; rialza o Madre di Dio la mia anima caduta, so infatti o Vergine, so che tutto ciò che vuoi, puoi"
(dalla Liturgia Ortodossa)


I pensieri: cosa sono?

I pensieri cattivi ma anche quelli inutili cercano di allontanare la mente dell'uomo dalla luminosità divina e dalla stabilità del ricordo di Dio; tutta la dottrina dei padri del deserto e dei padri esicasti, fino ai nostri giorni, incita a questa "sobrietà" delle mente, mediante la preghiera (in modo particolare quella del Nome: Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me, peccatore), per giungere a riempirla soltanto del pensiero di Dio.

1. Tutti siamo bombardati da cattivi pensieri. Essi sono le conseguenze del peccato di Adamo. Vengono da fuori e vogliono entrare dentro.

2. Non dobbiamo rattristarci se siamo bombardati da essi, o sentirci  in colpa anche se essi vengono durante la preghiera o persino quando siamo in chiesa; né tanto meno dobbiamo confessare questa moltitudine. 

3. E' un errore ritenere che i pensieri caratterizzino l'uomo. Se uno, ad esempio, è bombardato dai pensieri di rubare, non vuol dire che egli sia un ladro.


Come agiscono?

Tutta la tradizione della Chiesa è concorde nel ritenere che ogni peccato parte dal pensiero, secondo questo schema:

a. Provocazione del pensiero: ruba (qui l'uomo non ha colpa)

b. L'uomo dialoga con il pensiero: "se io rubo che succede? e se non rubassi?" (il pensarci su, il dialogare non è peccaminoso ma è tuttavia pericoloso). Dice padre Paisio: ci mettiamo a dialogare con il diavolo?!

c. L'uomo accetta il pensiero.

d. L'uomo lo trasforma in azione.


Come combatterli?

1. Ignorandoli. Non parlare con essi, non dare loro importanza, perché altrimenti aumentano. Immaginiamo di essere chiusi nella nostra casa e fuori qualcuno ci minaccia di farci del male. Se noi non apriamo, siamo al sicuro.

2. Rispondere ad essi, controbattere. Tuttavia è molto pericoloso, specie per i deboli. Con i pensieri carnali non si applica questo punto, essi vanno ignorati.

3. Se le prime due armi non funzionano, troviamo un altro pensiero, una distrazione. Anche contare sino a 100, per far perdere forza al pensiero!

4. Il nome di Gesù (Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me, peccatore). Tuttavia, ad esso non bisogna ricorrere subito, quando inizia la battaglia di un pensiero perché c'è il rischio di cadere in un'angoscia spirituale, in un abbattimento psicologico che ci fa danno e ci può far perdere il controllo di noi stessi. Come quando un soldato si sta preparando ad un attacco e ha paura e per autoconvicersi che non ha paura, inizia a dire :"non ho paura, non ho paura...", finendo così per impazzire. Alla fine pur non cadendo nel pensiero si diventa prigionieri della paura di esso.

La preghiera serve prima dell'attacco dei pensieri. Essa sana l'uomo, lo rende forte e invulnerabile, lo prepara per il momento della battaglia, lo purifica. Ad esempio: I Padri quando incontravano le prostitute non pensavano nulla di male anzi piangevano perché in esse vedevano l'icona (seppur deformata) di Cristo. Questo testimonia che essi tramite la preghiera si erano purificati e liberati da ogni pensiero cattivo.

La preghiera ci dona autocontrollo, ci fa comprendere la grandezza dell'amore di Dio e di conseguenza non ci fa desiderare altro.

5. Anche lo studio e la lettura della Sacra Scrittura e di libri spirituali aiuta molto. Essa ci riempe di buoni pensieri e intenzioni, ci dona lo Spirito Santo. Anche se non comprendiamo tutto di quello che leggiamo, lo Spirito Santo penetra in noi in maniera misteriosa.

6. La Confessione e la Comunione.

La Confessione ci umilia, schiaccia le passioni e l'egoismo, ci dona la grazia della conversione.

La Comunione è l'unione totale con Cristo che diviene una sola cosa con noi.


Perché Dio consente ai pensieri di attaccarci?

Dio consente questo per farci acquisire l'umiltà che è la meta regale.

Sui sogni...

Appena ci svegliamo, facciamo il segno di Croce e dimentichiamo il sogno, senza più ripensarlo nel corso della giornata.

E se cadiamo in qualche pensiero?

Non disperare! Ma rialziamoci subito, pentendoci e ricorrendo alla confessione.


La lotta contro i pensieri nella vita dei Santi:

"I santi hanno imparato a lottare contro il Nemico, e conoscendo il modo fraudolento con cui agiscono mediante i "pensieri", per tutta la loro vita li hanno respinti. Al primo momento il "pensiero" non sembra malvagio, ma poco a poco riesce a distogliere la mente dalla preghiera e finisce per seminarvi confusione; dunque è indispensabile saper respingere ogni "pensiero", anche se essi sembrano buoni, e concentrare la mente pura solo in Dio... Se però sopraggiunge un "pensiero" non bisogna turbarsene, ma restare in preghiera... Non bisogna agitarsi poiché i nemici traggono piacere dalla nostra confusione... Pregate e il "pensiero" si allontanerà da solo... Questa è la via che conduce alla santità".

San Silvano l'Aghiorita, in Archimandrita SOFRONIO, <<Silvano del Monte Athos>>, Gribaudi, Milano 1995, p. 169


Quando i demoni ti vedono che stai pregando veramente, allora ti mettono in mente pensieri apparentemente importanti per farti distrarre dalla preghiera. Dopo un po li fanno dimenticare spingendo la mente ad occuparsi di loro cercando di ritrovarli. Ma non riuscendo a ricordarli ti rattristi.Quando poi riprendi la preghiera, i demoni ti fanno ricordare le preoccupazioni che avevano messo nella tua mente per farti perdere definitivamente la preghiera feconda.
S. Nilo l'Asceta


"Quando ti alzi dal sonno, che il tuo primo pensiero sia per Dio. Quando vai a dormire, quando vai a immergerti in quest'immagine della morte, gli ultimi tuoi pensieri siano quello dell'eternità e quello di Dio che in essa regna" 

(San Ignazio Brjancaninov)


"Quando iniziamo a pregare siamo attaccati da mille pensieri e preoccupazioni, anche travestiti di cose buone e sante ma vanno tutti respinti, dobbiamo concentrarci solo sulle parole della preghiera. Un monaco scherzava così: figlio mio, dovevo dirti una cosa ma mi sono dimenticato...ma non ti preoccupare quando prego mi tornerà in mente" (Metropolia Atanasio di Lemesou)


"Un fratello venne a dire al padre Poemen: "Padre, ho molti pensieri cattivi, che mi mettono in pericolo". L'anziano lo condusse fuori all'aria e gli disse: "Allarga il tuo petto e ferma i venti". "Non posso fare questo! ", disse l'altro. "Se non puoi fare questo, gli dice l'anziano, non puoi nemmeno impedire ai pensieri di sopraggiungere, ma dipende da te il resistere" (dal gerontikon)

sabato 29 novembre 2014

Programmi Pastorali Brindisi e Lecce (Dicembre-Gennaio)

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Malta
PARROCCHIA SAN NICOLA DI MYRA
BRINDISI
PROGRAMMA PASTORALE DICEMBRE 2014 -GENNAIO 2015


Sacri Festeggiamenti in onore di san Nicola di Myra
Patrono della Parrocchia

PROGRAMMA DELLE SACRE UFFICIATURE

  • 05 Dicembre:
    ore 18.30 Grande e Solenne Vespro con processione.
    Al rientro seguirà piccolo rinfresco

  • 06 Dicembre:
    ore 08.30 Mattutino e Solenne Divina Liturgia
    Piccolo rinfresco
    Partenza per Bari, dove si farà il pranzo festivo comunitario.
ore 16.00 Paraklisis sulla tomba del Santo nella basilica di san Nicola

ore 17.30 Vespro e Trisaghion per il riposo e l'eterna memoria dei fondatori e benefattori della parrocchia di Brindisi, nella parrocchia ortodossa di Bari.



  • 07/12: ore 08.30 Ορθρος/Utrenia/Mattutino e Divina Liturgia
  • 13/12: ore 18.30 Εσπερινὸς/Vespro/Vecernia
  • 20/12: ore 18.30 Εσπερινὸς/Vespro/Vecernia
  • 21/12: ore 08.30 Ορθρος/Utrenia/Mattutino e Divina Liturgia

  • 24/12: Vigilia del Santo Natale (digiuno stretto senza olio e vino/post negru/Νηστεία)
    ore 07:15 Ορθρος/Utrenia/Mattutino. Ore 08.30 Ufficiatura delle Grandi Ore
    ore 18.30 Μεγα εσπερινος/ Vecernia Mare/ Solenne Vespro

  • 25/12 Santo Natale/Naşterea Domnului (Crăciunul)/Η ΚΑΤΑ ΣΑΡΚΑ ΓΕΝΝΗΣΙΣ ΤΟΥ ΧΡΙΣΤΟΥ
    ore 08.30 Ορθρος/Utrenia/Mattutino e Divina Liturgia
Dal 25 Dicembre al 04 Gennaio non c'è digiuno
  • 27/12 ore 18.30 Εσπερινὸς/Vespro/Vecernia
  • 04/01 Domenica prima della Teofania
    ore 08.30 Ορθρος/Utrenia/Mattutino e Divina Liturgia con taglio della Vasilopita
  • 05/01 Vigilia della Teofania (digiuno stretto senza olio e vino/post negru/Νηστεία)
    ore 07:15 Ορθρος/Utrenia/Mattutino. Ore 08.30 Ufficiatura delle Grandi Ore
    ore 18.30 Μεγα εσπερινος/ Vecernia Mare/ Solenne Vespro
  • 06/01 Santa Teofania/ ΤΑ ΦΩΤΑ/Boboteaza şi Agheasma Mare
    ore 08.30 Ορθρος/Utrenia/Mattutino e Divina Liturgia, a seguire la benedizione delle acque al porto di Brindisi.
  • 10/01 ore 18.30 Εσπερινὸς/Vespro/Vecernia

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Malta
CHIESA ORTODOSSA DI SAN NICOLA DI MYRA
LECCE

PROGRAMMA PASTORALE DICEMBRE 2014



  • 07/12: Festa della Parrocchia: San Nicola di Myra
    ore 10.00 Divina Liturgia e a seguire la processione

  • 11/12: Ο Άγιος Σπυρίδων/Sf. Spiridon/San Spiridione
    ore 17.00 Εσπερινος/Vespro/Vecernia;
  • 14/12: Domenica dei Progenitori
    ore 10.00 Divina Liturgia
  • 21/12 Domenica prima del Santo Natale
    ore 10.00 Divina Liturgia
  • 24/12 (digiuno stretto senza olio e vino/post negru/Νηστεία)
  • 25/12: Santo Natale/Naşterea Domnului (Crăciunul)/Η ΚΑΤΑ ΣΑΡΚΑ ΓΕΝΝΗΣΙΣ ΤΟΥ ΧΡΙΣΤΟΥ
    ore 10.00 Divina Liturgia
Dal 25 Dicembre al 04 Gennaio non c'è digiuno

  • 28/12 Domenica dopo il Santo Natale
    ore 10.00 Divina Liturgia

05/01(digiuno stretto senza olio e vino/post negru/Νηστεία)

  • 06/01 Santa Teofania/ ΤΑ ΦΩΤΑ/Boboteaza şi Agheasma Mare
    ore 10.00 Divina Liturgia e Grande Santificazione delle Acque
  • 11/01 Domenica dopo la Teofania
    ore 10.00 Divina Liturgia

venerdì 21 novembre 2014

Omelia nella festa dell'Ingresso della Madre di Dio al Tempio

Il 21 del mese di Novembre, celebriamo l'ingresso al Tempio della Santissima Madre di Dio
Tα Εισόδια της Θεοτόκου/Intrarea Maicii Domnului in Biserica



Oggi, celebriamo la festa dell’Ingresso della Madre di Dio al Tempio. Il suo argomento: è molto semplice: una piccola bambina di appena tre anni è portata dai suoi genitori nel Tempio a Gerusalemme. A prima vista, non c’è nulla di particolarmente notevole in tutto ciò, visto che all’epoca era un’abitudine comune e diffusa portare i bambini al Tempio.

Ma in quest’occasione, come l’ufficio del giorno ricorda, avevano portato la bambina al “Santo dei Santi”, il posto dove nessuno, se non i sacerdoti, era autorizzato ad andare, il centro mistico, il sanctum del Tempio. Il nome della bambina è Maria. È la futura madre di Gesù Cristo, quella per la quale, come credono i cristiani, Dio stesso è venuto nel mondo per unirsi alla razza umana, per condividere la Sua vita e rivelare il suo contenuto divino.

I Santi Padri ci insegnano che subito dopo la caduta di Adamo ed Eva, Dio si mise all'opera per riportare l'uomo alla riconciliazione attraverso l'Incarnazione di Suo Figlio. Era necessario, però, trovare una creatura che provenisse sì dalla nostra stirpe decaduta e ammalata ma che non avesse nulla di personale e volontario con il peccato. Questa creatura si chiama Maria! Dopo millenni di preparazione nell'Antico Testamento, Ella è il frutto più santo che l'umanità offre a Dio. Gioacchino ed Anna, infatti provenivano da una famiglia santa dell'Antico Testamento ed essi stessi erano santi. Per 40 anni, non poterono avere figli ma mai persero la fiducia in Dio: ogni giorno pregavano, digiunavano chiedendo a Dio il dono di un bambino. Dio tarda ma non dimentica!

Essi, dopo che ebbero Maria, come promisero a Dio, la consacrarono a Lui e la offrirono al Tempio. Questa è la sinergia, pilastro della nostra fede: Dio non fa nulla senza la libera partecipazione dell'uomo. Noi, l'umanità decaduta, offriamo a Dio, Maria, e Dio ci offre suo Figlio. In Maria, dunque, si compie la riconciliazione tra Dio e l'Umanità...come recitiamo nell'Akathisto: Gioisci, tu che per cui si è riaperto il Paradiso!

Introdotta nella parte più santa e inaccessibile del Tempio, Maria cresce nella preghiera e nell'ascolto del Signore...preparandosi così a divenire il Tempio Vivente che accoglierà Dio. Da Lei, Egli prenderà la carne umana, diverrà vero e perfetto Uomo. L'umanità diventa Tempio di Dio. Il tempio non è più quello fatto di pietra, ma ogni uomo battezzato è ora tempio della Santa Trinità, come quando comunichiamo al Corpo e al Sangue di Cristo, divenendo una sola cosa con Lui. Come quando ad un mucchio di paglia, diamo fuoco.


In Maria, abbiamo l'esempio per essere vero tempio della Divinità e per prepararci al Santo Natale, alla nascita di Cristo in noi. Se Cristo non nasce in noi, quale Natale festeggiamo? Ella è la prima asceta, la prima monaca, la prima cristiana. Per prima, ha combattuto spiritualmente nel tempio, ha buttato sangue e sudore per non cadere nel peccato (nemmeno con il pensiero) e si è santificata. Pur potendo cadere nel peccato come tutti gli uomini, nella sua vita non ha mai commesso un peccato. Ha combattuto le nostre stesse battaglie, le nostre tentazioni, le nostre difficoltà. Per questo motivo, Ella non è lontana e distante da noi ma al contrario comprende le nostre fatiche e ci è di esempio, guida, maestra, allenatrice nella via della conversione e dell'ascesi per raggiungere il nostro fine che è quello dell'unione eterna con Dio. 

lunedì 27 ottobre 2014

Programmi pastorali Novembre 2014 (Brindisi & Lecce)

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Malta
PARROCCHIA ORTODOSSA DI SAN NICOLA DI MYRA
BRINDISI

PROGRAMMA PASTORALE NOVEMBRE 2014


02/11: ore 08.30 Ορθρος/Utrenia/Mattutino e Divina Liturgia con Μικρός Αγιασμός (Aghiasma) per l’inizio del mese: Καλ μήνα! Buon mese!

08/11: ore 10.00 Battesimo a Lecce; ore 17.00 Battesimo a Brindisi
ore 18.30  Εσπερινὸς/Vespro/Vecernia e Compieta;

15/11: ore 18.30  Εσπερινὸς/Vespro/Vecernia;

16/11:  ore 08.30 Ορθρος/Utrenia/Mattutino e Divina Liturgia


21/11: Tα Εισόδια της Θεοτόκου/Intrarea Maicii Domnului in Biserica/Ingresso della Santissima Madre di Dio al tempio.
ore 08.30 Ορθρος/Utrenia/Mattutino e Divina Liturgia

29/11:ore 18.30  Εσπερινὸς/Vespro/Vecernia e Compieta;

AVVISO
Si ricorda ai fedeli che ogni mattina dalle 07.15 alle 08.30 la chiesa è aperta per il mattutino (Ορθρος/Utrenia) così come anche la sera alle 18.30 per il Vespro (Εσπερινός/Vecernia). Il venerdì sera alle18.30 il Trisaghion per i defunti non ortodossi, mentre il sabato mattina alle 08.30 per i Cristiani Ortodossi addormentati.

Il 15 Novembre entriamo nel digiuno (post) di Natale (Craciun) che dura sino al 24 dicembre compreso. Non è permesso mangiare latte, latticini, formaggi, carne, uova, pesce e derivati animali. Dal 21 Novembre, si può mangiare il pesce solo il sabato e la domenica. Prepariamoci spiritualmente, con l'aiuto del digiuno, alla festa del Santo Natale. Non digiuniamo solamente dai cibi ma anche dai peccati e dalle passioni...da tutto quello a cui abbiamo attaccato il cuore (tv, cellulare, computer, televisione, sigaretta, pettegolezzo, critiche e giudizi al prossimo, peccati sessuali etc.) Il fine del digiuno è comunicare al Corpo e al Sangue di Cristo il giorno di Natale. Pensate in anticipo a preparare il pranzo di Natale, perché è grave rimanere a casa e cucinare e non venire alla Liturgia il giorno di Natale. È come se dicessimo: Gesù tu nasci che io mi faccio gli affari miei.




 Pagina Facebook: Vicariato Ortodosso delle Puglie

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Malta
PARROCCHIA ORTODOSSA DI SAN NICOLA DI MYRA
LECCE

PROGRAMMA PASTORALE NOVEMBRE 2014



06/11 ore 17.00 Aghiasma Mică / Benedizione dell'acqua/ Μικρός Αγιασμός

09/11 ore 10.00 Divina Liturgia

20/11 Εισόδια της Θεοτόκου/Intrarea Maicii Domnului in Biserica/Ingresso della Santissima Madre di Dio al tempio.
ore 17.00 Μεγας Εσπερινὸς/Grande e Solenne Vespro/Vecernia Mare

27/11 ore 17.00 Vecernia/Vespro/Εσπερινός

30/11 ore 10.00 Divina Liturgia

Il 15 Novembre entriamo nel digiuno (post) di Natale (Craciun) che dura sino al 24 dicembre compreso. Non è permesso mangiare latte, latticini, formaggi, carne, uova, pesce e derivati animali. Dal 21 Novembre, si può mangiare il pesce solo il sabato e la domenica. Prepariamoci spiritualmente, con l'aiuto del digiuno, alla festa del Santo Natale. Non digiuniamo solamente dai cibi ma anche dai peccati e dalle passioni...da tutto quello a cui abbiamo attaccato il cuore (tv, cellulare, computer, televisione, sigaretta, pettegolezzo, critiche e giudizi al prossimo, peccati sessuali etc.) Il fine del digiuno è comunicare al Corpo e al Sangue di Cristo il giorno di Natale. Pensate in anticipo a preparare il pranzo di Natale, perché è grave rimanere a casa e cucinare e non venire alla Liturgia il giorno di Natale. È come se dicessimo: Gesù tu nasci che io mi faccio gli affari miei.






Pagina Facebook: Vicariato Ortodosso delle Puglie

giovedì 24 luglio 2014

Piccolo catechismo ortodosso: La Creazione

Continua dal primo post: http://ortodossiapuglia.blogspot.it/2014/07/piccolo-catechismo-ortodosso-la.html


Dalla creazione all'Incarnazione di Cristo: una storia di un folle Amore

1. La creazione



La creazione del mondo e dell'uomo è un traboccamento dell'Amore trinitario. Dalle Sacre Scritture, infatti, apprendiamo che Dio ha creato gli esseri visibili e invisibili affinché essi lo amassero e fossero partecipi della Sua beatitudine.  E' quello che i Padri chiamano: "θείο έρωτα": quella passione d'amore e di misericordia con cui la Trinità ha creato il mondo e lo ama per condurlo verso la sua pienezza.

La Chiesa ci insegna che Dio ha creato per primi gli esseri invisibili, poi il mondo visibile e infine l'uomo. Come scrive san Giovanni Damasceno: "Dio ha creato per primo le spirituali e celesti potenze, poi il mondo visibile e materiale e infine ha creato l'uomo".

Il mondo spirituale



Le potenze celesti sono miriadi di miriadi, esseri spirituali e senza corpo e ricevono la luce dalla Luce prima e senza principio (Dio). Opera degli Angeli è quella di lodare Dio e e di servire la Sua volontà. Per noi uomini sono custodi sempre vigilanti e aiutanti nella nostra lotta spirituale qui sulla terra. Secondo san Dionigi l'Areopagita i nove ordini suddivisi in tre gruppi. Dalla loro posizione intorno al trono di Dio dipende anche la luce e la conoscenza che ricevono da Dio.

1. Primo gruppo: I Serafini, i Cherubini, i Troni. Il primo gruppo è quello più vicino a Dio e quindi il più alto.

2. Secondo gruppo: Signorie, Potenze, Autorità.

3. Terzo gruppo: Principati, Arcangeli, Angeli.

Gli Angeli furono creati risoluti nei confronti del male ma non impassibili. Per questo Lucifero che era un angelo, capo di un ordine angelico dopo che si insuperbì contro Dio, cadde dal cielo come la folgore insieme ai suoi innumerevoli seguaci. Così, si chiamò "Diavolo" (dal greco "diaballo") poiché accusa l'uomo a Dio, Dio all'uomo, e l'uomo al suo prossimo. E' il padre della menzogna e il portatore di ogni male.

Gli Angeli che rimasero fedeli a Dio ricevettero in dono la perfetta impassibilità nei confronti del male. La ricevettero con l'incarnazione di Cristo, poiché "impararono che la via che innalza e che conduce alla somiglianza con Dio non è la superbia ma l'umiltà" (san Gregorio Palamas).





Il mondo visibile

Tutta la creazione annuncia l'amore e la sapienza del Creatore e guida l'uomo alla glorificazione di Dio. Scrive san Giovanni Crisostomo: "Stai bene attento, il cielo parla silenziosamente. Quando ammiri la sua bellezza, la sua maestosità, la sua grandezza, la sua luminosità, glorificherai il Creatore. La creazione intera, dall'eccezionale microcosmo alle lontanissime galassie annunciano l'esistenza di Dio. La stessa esistenza del mondo è un'eterna dossologia di Dio...come dice il salmo: I cieli narrano la gloria di Dio."

L'uomo ammira la bellezza, la grandezza e l'armonia del creato e per analogia comprende Colui che l'ha creato. Tuttavia, quando il peccato ha ottenebrato l'uomo, l'ha guidato sia a divinizzare le creature (idolatria) sia a non credere all'esistenza di Dio (ateismo) e che quindi tutto sia  stato creato per caso. Quest'ultimo (l'ateismo) è l'inganno dell'uomo contemporaneo, il quale utilizza le conquiste della scienza solo per accrescere il proprio egoismo e per allontanarsi sempre più da Dio. L'ateismo è una insensatezza peggiore dell'idolatria.

La creazione annuncia che Dio esiste e chiama l'uomo ad ascendere alle cose invisibili di Dio: la sua sapienza, la sua potenza, la sua bellezza e il suo amore. Così scrive san Basilio: "Se le cose visibili sono così belle, come saranno quelle invisibili?... Se questo sole -destinato alla corruzione- è così bello, così grande....allora che bellezza avrà il Sole di Giustizia, Cristo?"

"Dio ancor prima che creasse l'uomo, l'ha amato, ha mostrato il suo amore per lui: Prima di noi, per noi, ha plasmato gli Angeli per porli come diaconi della nostra salvezza. Prima di noi, per noi, ha eretto la cupola del cielo, ha fondato la terra, ha steso il mare, ha costruito questo mondo visibile come specchio in cui si rispecchia quello superiore, affinché attraverso la sua contemplazione spirituale saliamo alle cose divine" (san Gregorio Palamas)

Questo mondo materiale Dio l'ha creato in "6 lunghi spazi temporali", quelli che nella nostra fede si chiamano "i 6 giorni della creazione" e in geologia "ere geologiche". Alla fine del 6 giorno Dio ha creato l'uomo. Perchè questa sua creatura potesse godere dei beni di entrambi i mondi, Dio ha 
unito nella sua natura sia il mondo materiale (il corpo) che quello spirituale (anima).


L'uomo, icona di Dio



Dunque l'uomo è la creatura più importante di tutta la creazione terrestre. I Santi Padri ci insegnano che Dio ha creato l'uomo affinché fosse partecipe dei beni divini. Scrive san Gregorio di Nissa: "Affinché fosse partecipe dei beni divini, era necessario che (l'uomo) avesse nella sua natura qualcosa in comune con Colui con il quale condivideva questi doni. Per questo è stato ornato con la vita e la parola, con la sapienza e tutti gli altri beni degni di Dio".

In altre e brevi parole, l'uomo è stato creato "a immagine e somiglianza, della Bellezza Archetipa, del Dio Trino".


L'uomo è stato creato per governare sopra tutta la creazione a motivo della somiglianza con il Sovrano di ogni cosa. Questo dimostra la dignità regale dell'uomo. Secondo san Gregorio Palamas quando Dio ha creato il nostro progenitore Adamo a sua immagine e somiglianza, insieme all'anima ha effuso su di lui la grazia del Santo Spirito, la quale lo manteneva in una giovinezza spirituale e custodiva la sua somiglianza con Dio. Con questi doni Dio ha ornato l'uomo affinché fosse guidato senza sforzo verso la fonte di ogni bene (Dio) e vivesse come un angelo sulla terra.


Il Dio Trino è amore e di questo amore è stato ornato anche l'uomo. Poiché dice Gesù: "Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni gli altri" (Gv 13, 35). L'amore è in maniera particolare ciò che caratterizza l'uomo come creatura a immagine del suo Creatore. L'uomo è icona, immagine del Dio Trino, dunque è icona dell'Amore. Quando manca l'amore tutti i lineamenti di questa somiglianza si alterano.



La prima comunione tra Dio e l'uomo

Quando Dio ha creato l'uomo, l'ha posto nel paradiso delle delizie, perché lo coltivasse e lo custodisse. L'ordine di coltivare il Paradiso mostra la peculiarità sacerdotale dell'uomo: Da Dio riceveva il mondo come benedizione e a sua volta l'uomo lo offriva a Dio come ringraziamento (Ευχαριστία). L'uomo, sacerdote del mondo, stava dinanzi a Dio e aveva "un compito, angelico, di inneggiare  senza sosta e incessantemente Dio e di godere della contemplazione del Suo volto." (san Giovanni Damasceno). 

La contemplazione della bellezza del Paradiso conduceva l'uomo a ringraziare Dio e, nella contemplazione del volto dell'uomo, tutta la Creazione ringraziava e inneggiava Dio.

Nel Paradiso, l'uomo viveva la presenza del Signore, lo amava oltre ogni limite per avergli donato la vita eterna. L'uomo comunicava con Dio (che gli Angeli, i Cherubini e i Serafini non osavano fissare) come con un amico. 

Gioia e tripudio del primo uomo era la dossologia di Dio e la conversazione con Lui. Il più alto dono che Dio fece all'uomo era di rimanere accanto a Lui e, attraverso l'amore, di unirsi a Lui.

Nel Paradiso l'uomo visse la prima comunione teandrica (divino-umana).


La caduta dell'uomo


Tra tutti i beni divini, Dio ha donato all'uomo la libertà. Il cammino dell'uomo verso Dio doveva essere un'opera di libertà e non di costrizione. Se l'uomo non fosse stato libero, non avrebbe goduto dei beni divini. 

La beatitudine che viveva il progenitore nel Paradiso non era ancora la perfezione alla quale era stabilito che l'uomo arrivasse, poiché era necessaria la sinergia, la collaborazione tra Dio e l'uomo. Dunque, i nostri progenitori erano spiritualmente dei bambini che dovevano crescere nel rapporto, nella comunione e nella conoscenza con Dio sino a giungere alla divinizzazione per grazia.

Secondo san Gregorio il Teologo, l'albero che Dio vietò ai progenitori era l'albero della conoscenza per il quale i nostri progenitori non erano pronti perché non avevano ancora raggiunto questa pienezza e maturità spirituale.

Continua ancora san Gregorio il Teologo: "l'albero della conoscenza sarebbe stato buono se fosse stato gustato al tempo opportuno, poiché l'albero -secondo me- era la visione di Dio, alla quale possono avvicinarsi senza pericolo solo coloro che si sono perfezionati spiritualmente".

Il peccato dei progenitori fu la superbia, il voler divenire dio senza Dio. Al contrario, Cristo con la sua Incarnazione ci ha mostrato che la via che conduce alla somiglianza con Dio è l'umiltà.

L'uomo viveva in comunione con Dio, ma non rimase in essa. Al posto della vita, scelse la morte. Le conseguenze della sua scelta furono dolorose: si trovò subito fuori dal Paradiso, da quella beata vita. Peccò a motivo della sua cattiva preferenza e morì a causa del peccato. Poiché come scrive san Paolo: il salario del peccato è la morte. (Rm 6, 23).



La morte che visse l'uomo dopo la disobbedienza fu spirituale; a quella spirituale, seguì quella fisica "affinché il male non divenisse immortale. Così la punizione di Dio diviene amore per l'uomo. Poiché, così ritengo, punisca Dio". (san Gregorio il Teologo).

L'uomo perde tutti i doni divini: la confidenza presso Dio, la comunione con Lui, la sua abitazione in Paradiso, la vita senza afflizioni.

Tuttavia, nell'ora in cui il mondo viene avvolto dalla tenebra del peccato, in quello stesso momento Dio annuncia la buona notizia del sorgere del Sole, Cristo. La parola del Creatore al serpente-diavolo:"Questo -il discendente di Eva- ti schiaccerà la testa e tu gli colpirai il calcagno" (Gn 3, 15), annuncia la venuta del Salvatore.

Già nella profondissima oscurità del peccato, viene preannunciata la venuta dell'Oriente senza tramonto.

Continua..