LA
FEDE DELLA CANANEA
Il
Signore durante la sua vita terrena ha chiamato beati alcuni uomini a
motivo della loro fede. Tra questi c’era la Cananea. Personalmente
mi affascinano molto l’umiltà e la fede della Cananea e per questo
vorrei, con l’aiuto di Dio, che tutti insieme studiassimo questo
capitolo, poiché solamente utilità spirituale si può ricavare
dalla fede di questa donna.
«Partito
di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una
donna Cananea, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare:
«Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente
tormentata da un demonio»
(Mt 15,21-22)
La
donna presenta il suo problema al Signore e chiede di aiutarla, ma il
Signore, in maniera del tutto strana, non proferisce nemmeno una
parola.
«Ma
egli non le rivolse neppure una parola.» (Mt
15,23). Non disse nemmeno una parola, come se non desse alcuna
importanza, come se la ignorasse e qualcuno direbbe giustamente: Ma è
possibile che il Signore non presti attenzione ad un’anima che
grida, che supplica, è possibile questo? Ma, fratelli miei, il
Signore aveva un progetto per questa donna, aveva un fine, come dice
san Giovanni Crisostomo: Questa donna aveva un tesoro dentro di sé e
il Signore, onnisciente e conoscitore dei cuori, conosceva questo
tesoro e voleva farlo uscire allo scoperto perché potessero vederlo
i suoi discepoli e tutti noi e trarne così esempio dalla sua
insistenza, dalla sua pazienza, dalla sua perseveranza, dalla sua
umiltà, dalla sua fede. Per questo il Signore non le rispose subito,
aveva un progetto per lei. Questo accade anche a noi molte volte
quando preghiamo: Dunque è stata esaudita la nostra preghiera?
Diciamo. Non dubitare, fratello mio, a volte può sembrare che il
Signore tardi ma è perché ha il suo progetto anche per te. Ed ecco
cosa è scritto un po’ più in giù: «Allora
i discepoli gli si accostarono implorando: Esaudiscila, vedi come ci
grida dietro» (Mt
15,23).
Mi
domando per quante volte è uscita dalla bocca della Cananea la parola: «abbi
misericordia di me, figlio di Davide» (Mt
15,23), a tal punto da costringere gli Apostoli, per le sue suppliche
e le sue preghiere, di chiedere al Signore di cacciarla, perché li
seguiva e gridava. Ma il Signore non caccia nessuno, fratelli miei.
Impossibile che il Signore si allontani da un cuore contrito ed
umiliato.
Ma
continuiamo un po’ più in giù per vedere cosa dice: «Ma
egli rispose: Non sono stato inviato che alle pecore perdute della
casa di Israele» (Mt
15,23). La donna, tuttavia, non perde il coraggio dopo queste parole
del Signore, anzi, si avvicina ancora di più. «Ma
quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore,
aiutami!» (Mt
15,25). Viene ancora più vicino e si prostra, supplicando di
ottenere quello che chiede. Allora, il Signore si fermò, così come
si ferma anche da noi, fratelli miei. Perciò non scoraggiarti, non
dubitare se la tua preghiera sia stata ascoltata o meno. Il Signore
ascolta tutte le preghiere, basta che esse escano da un cuore
convertito e confessato e ci darà sempre ciò che è utile alle
anime nostre.
Ma
continuiamo: «Ed
egli rispose: Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai
cagnolini». (Mt
15,26). La chiama cagnolino! Mai il Signore aveva parlato così, mai
aveva sfidato un’anima per quanto peccatrice fosse. Al contrario,
il Signore è venuto per i peccatori. Prima volta che ascoltiamo il
Signore parlare così. Cosa stranissima!
A
quel tempo, però, gli Israeliti chiamavano cani i pagani e gli idololatri. Così facendo volevano disprezzarli, umiliarli. Il
Signore prende dunque questa parole e la usa per la Cananea ma solo
perché –come abbiamo detto più sopra- aveva il suo progetto.
Fate
attenzione ora come risponde questa donna: «È
vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle
briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni» (Mt
15, 27).
Oh,
che risposta! Ecco il tesoro di cui parlavamo, ecco il tesoro che nascondeva dentro di sé questa donna. È giunta l’ora che sia
scoperto!
Sapete,
fratelli miei, che significa questo si? Sapete cosa significa questo
si della Cananea? Se dovessimo analizzarlo, sarebbe necessario un
intero discorso solo per questo si. Badate bene alla risposta:
«Si,
Signore, eppure anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono
dalla tavola dei loro padroni»
Come
se dicesse la Cananea: Si, Signore, sono un cagnolino, hai ragione,
lo accetto, tuttavia, non ti chiedo molte cose, solo una briciolina.
Le molte cose lasciale per il popolo eletto d’Israele, per i tuoi
discepoli. A me, dammi almeno una briciolina, perché spesso i cani
aspettano che cada qualche briciola dalla tavola dei loro padroni.
Ed
ecco la riposta: «Donna,
grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi». E da quel momento
sua figlia fu guarita» (Mt
15,28).
Il
Signore ammira la fede di questa donna e le dona, alla fine, quello
che voleva, poiché essa non è venuta meno lungo il tragitto, non si
è arresa, non si è indignata, non ha detto: «fermati, Signore, da
tante ore ti corro dietro a scongiurarti, a supplicarti e tu non mi
dai manco un minimo di attenzione?» No, niente di tutto questo, al
contrario essa si è umiliata sino all’estremo poiché nelle
profondità della sua anima questa donna aveva fuoco, aveva carbone
acceso che solamente il Signore poteva spegnere e nessun’altro. E
da quel momento la sua figlia fu guarita.
Che
grande anima! Che dite, fratelli miei, questa briciolina, questa fede
della Cananea ce l’abbiamo anche noi? Come manca questa briciolina
nel cuore degli uomini di oggi e sapete il perché? Nonostante
andiamo dinanzi alle nostre icone per pregare, per dire tutto al
Signore, quando, tuttavia, usciamo dalla nostra camera ancora abbiamo
dentro di noi ansia, paura, perché succede questo? Si, le abbiamo
dette al Signore, ma non gliele abbiamo affidate, le abbiamo prese di
nuovo con noi. Diciamo che crediamo in Dio, che Lo amiamo però non
abbiamo fiducia in lui. Un conto la fede un altro la fiducia. E vi
chiedo: Abbiamo affidato oggi nostra moglie, i nostri figli, il
nostro lavoro, i nostri problemi economici, la nostra salute a Dio?
Non affrettatevi a rispondermi di si, perché è necessario che me lo
dimostriate con fatti. Beato l’uomo che si è affidato, si è
abbandonato completamente nelle mani di Dio. Solo allora inizia un
altro rapporto, solo allora l’uomo inizia a pregare con il cuore, e
il cuore ha un modo tutto suo di pregare. Allora la preghiera diventa
più compunta, le lacrime scorrono facilmente.