Secondo la Sacra
Scrittura e i Padri della Chiesa, l'uomo è la creatura più nobile della
creazione. Adamo era la corona della creazione, fu creato con un corpo e con
un'anima razionale. Tutto quello che Dio creò, lo creò per Adamo. Infatti, se
noi prendessimo una bilancia e su piatto mettessimo tutta la creazione lo
spazio, le galassie, i pianeti, il sole, la lune, le stelle, i monti, gli
animali e le piante, mentre sull’altro piatto mettessimo l'uomo, vedremo che il
piatto in cui è sopra l’uomo avrà un peso maggiore rispetto all’altro piatto.
Quando gli Angeli
tremavano dinanzi alla presenza di Dio e i Cherubini e i Serafini non osavano fissare negli occhi Dio,
Adamo dialogava con il suo Creatore come fa l'amico con un altro amico. Adamo,
dunque, fu creato per essere a immagine e somiglianza di Dio e, come nel cielo
nessuno è superiore a Dio, così sulla terra nessuno è superiore all'uomo.
Purtroppo l'uomo ha
perso tutti i suoi privilegi quando è caduto nel peccato, con la disobbedienza
dei progenitori. Secondo l’Apostolo Paolo, gli uomini, dopo la caduta, sono
divenuti calunniatori, amanti del giudizio, iracondi, superbi, arroganti,
inventori di mali, pieni di odio, assassini, lussuriosi, omosessuali, duri di
cuore, senza compassione, disobbedienti, bugiardi, empi.
Quando l’uomo uscì dal
Paradiso, Caino uccise Abele, Davide compì il duplice peccato (adulterio e
omicidio), Pietro rinnegò il Maestro, Giuda tradì il Benefattore, Tommaso
divenne incredulo.
La cosa più tremenda è
che gli uomini arrivarono ad adorare la creazione e non il Creatore. Adoravano
il legno, il marmo, gli animali, le piante come se fossero Dio! San Gregorio il
Teologo definisce l’idolatria come “il
peggiore di tutti i mali”. Gli uomini, come scrive san Giovanni Crisostomo,
erano divenuti più duri e insensibili delle rocce della terra. Lo stesso
Cristo, rivolgendosi ai Farisei, disse: “Voi siete figli del diavolo”. (Gv 8,
44).
Così sarebbe
rimasto l’uomo e il Paradiso sarebbe rimasto chiuso e i Cherubini avrebbero
continuato sino ad oggi a custodire la porta del Paradiso se non fosse venuto lo stesso Cristo a
prendere la carne umana, a divenire uomo, ad essere crocifisso, a risorgere, a
combattere con il diavolo per la nostra liberazione. Dunque, oggi celebriamo il
ritorno dell’umanità nel Paradiso. Nella persona di Cristo che oggi ascende,
vediamo tutta l’umanità.
Oggi noi i miseri
servi, gli indegni che ancora viviamo su questa terra, mandiamo il Cristo,
nostro rappresentante in Cielo ed entriamo in Paradiso.
Oggi il Cristo
Dio-Uomo regge sulle spalle la pecorella smarrita (cioè l’uomo) che ha trovato
sul Golgota.
Oggi il Cristo si
assiede in trono e prepara un trono all’uomo un tempo condannato. Prepara un
trono regale, alla destra del Padre come vide il protomartire Stefano.
Noi i duri e
ingrati e duri di cuore, i perfetti servi di Satana, diveniamo oggi superiori agli
angeli.
Per questo oggi
la Chiesa canta: “ascende Dio tra le
acclamazioni, il Signore al suono di tromba” (Sal 46, 6).
Umiliati uscimmo
dal Paradiso con Adamo, trionfanti ritorniamo con Cristo.
Dopo l’Ascensione
ci aspetteremmo che tutti gli uomini credessero in Cristo e vivessero da uomini
nuovi. Ma poniamoci una domanda: Oggi, nella nostra epoca, siamo tutti seguaci
di Cristo o ci troviamo in quella situazione descritta sopra dall’Apostolo Paolo?
Forse che ci sono ancora figli del
diavolo, nemici di Dio?
La risposta
purtroppo è positiva: ad oggi l’epoca delle varie forme di idolatria non si è
conclusa. Lo si capisce dando un’occhiata intorno a noi, vedendo la
televisione, leggendo i giornali. Dio chiama l’uomo a una nuova vita ma non lo
costringe.
In mezzo a
questo grande caos che regna, sola una cosa è certa: solamente Colui che oggi
ascende ai cieli, il Cristo, l’unico vero Dio, è colui che può salvarci, colui
che può darci la vera gioia, che può donarci il Santo Spirito affinché possiamo
cantare anche noi insieme ai Santi della Chiesa: “Santo, Santo,
Santo, il Signore Dio dell’universo, pieni sono i cieli e la terra della tua
gloria. Amin”.