Domenica 15esima di Matteo ( Matteo 22:35-46)
Omelia del nostro parroco padre Arsenio
35 e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» 37 Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente".38 Questo è il grande e il primo comandamento. 39 Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».
Il
brano evangelico di oggi è un brano dalle parole, in un certo senso, esplosive;
parole pronunciate non da un qualsiasi uomo, ma dalla Parola incarnata,
l’autobiografia di Dio stesso, la quale ci mette a nudo, ci verifica, ci
giudica, e ci fa capire come siamo: poveri, fragili, peccatori, incostanti e
incapaci di amore, specialmente nel momento della prova. Ho l’impressione che
ciascuno di noi costruisca un modo tutto suo di vivere la cosa più difficile ma
non impossibile cioè la radicalità del messaggio evangelico.
Ci sta tutto bene,
accettiamo tutto quello che c’è scritto nel Vangelo (teoricamente) ma quando
poi dobbiamo viverlo, farne esperienza, passare attraverso il crogiuolo della
Croce, allora cerchiamo di accomodare questa parola di Dio, scomoda per i
nostri comodi!
Se
non ci convertiamo, se non c’è metanoia (conversione, cambiamento di pensare e
di vivere), è impossibile amare Gesù e la controprova dell’amore è l’osservanza
dei 10 Comandamenti.
Se non c’è conversione, non potremo mai osservare ad
litteram i due più grandi comandamenti: Ama
il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con la tua
mente e Ama il prossimo tuo come te stesso.
L’amore
verso Dio passa attraverso l’amore verso il nostro prossimo: se non amiamo il
nostro prossimo e non perdoniamo di cuore al nostro fratello, significa che non
abbiamo mai conosciuto Gesù Cristo e questo è un serio impedimento
all’accostarci alla Santa Comunione.
Dio
ci ama follemente e vuole renderci perfetti nell’amore; Egli concretizza questo suo amore crocifisso, nelle prove, nei momenti più difficili ed assurdi che urtano
con la nostra povera logica umana.
Su questa parola di Gesù, dovremmo tutti
confrontarci e fare un serio e attento esame di coscienza perché non possiamo
giocare con la nostra anima, non possiamo giocare con la nostra Fede.
Sento dirmi:Να εχουμε υγεια! (Possiamo avere salute!) Καλο ειναι! (è una cosa buona) Ma cosa me ne faccio
se ho la salute fisica e poi perdo l’anima?! Crediamo o non crediamo che dopo
la morte non c’è più possibilità di conversione (metanoia)?
Mettiamo
sotto i piedi il nostro egoismo e la nostra superbia e umiliamoci, facendo
obbedienza a quello che il Vangelo ci dice e la Chiesa ci consiglia.
Amore
significa sacrificio, perdita; Amore significa attaccare il nostro cuore a Dio
solo ed essere infuocati dal Suo amore. Amin.