"Tra coloro i quali vivono in Dio non c'è separazione, e la transitoria corruttibilità del nostro corpo non è di ostacolo alle loro relazioni e che l'amore coltivato già sulla terra acquista una saldezza ancora maggiore in cielo, poiché è lì la sua vera patria, e che un fratello il quale lascia questo mondo ci diventa ancora più caro e prossimo per la forza dell'amore. E tutto ciò che proviene da Cristo è eterno amore come è eterna la sorgente da cui tutto scaturisce. Essi (i Santi) hanno altresì appreso, grazie alle più elevate facoltà del loro spirito, che anche la Chiesa trionfante nei cieli deve pregare, e in effetti, prega, per i fratelli pellegrini su questa terra. Hanno compreso che Dio ha concesso all'uomo la felicità più completa:quella della preghiera, poiché Egli non compie niente né dispensa alcun bene senza rendere partecipe del compimento della sua opera e dell'elargizione dei suoi beni la sua creatura, affinché essa possa godere della sublime felicità di compiere il bene: l'angelo esegue i suoi ordini e gode già di questa obbedienza, il santo prega in cielo per i suoi fratelli di quaggiù e gode di questa preghiera. E tutto l'universo partecipa di questa suprema beatitudine di Dio:milioni di creature perfettissime escono dalle mani di Dio per poter godere di beatitudini sempre più sublimi, infinite come infinita è la felicità che viene da Dio"
(Nikolaj Gogol', Meditazioni sulla Divina Liturgia)