ἀγωνίζεσθε εἰσελθεῖν διὰ τῆς στενῆς πύλης "Sforzatevi di entrare per la porta stretta" (Luca 13,24) |
La vita cristiana è una continua ascesi; per questo nel mondo Ortodosso si dice che il Cristiano non è tanto colui che va in chiesa per la preghiera domenicale, quanto colui che lotta con sé stesso e con le sue passioni.
La figura del vero cristiano è l'athletes, il lottatore, l'atleta che lotta per conquistare il premio. Tale premio è la divinizzazione che avviene nel contatto con l'increato vedendo, nello Spirito, Cristo risorto, icona del Padre. Nella sua continua lotta l'uomo si rende conto della sua debolezza e della forza di Dio.
Si rende conto che i suoi sforzi sono inutili, se non viene sovvenuto dallo Spirito. Con la lotta sperimenta in se stesso la sua malattia, la propria debolezza e si affida completamente nelle mani di Dio. In tal modo non si sente soddisfatto e superiore rispetto agli altri suoi fratelli, ma si pone tra loro come peccatore e bisognoso dell'aiuto di Dio. Ciò spiega la sua umiltà e il fatto di appropiarsi del peccato di tutti gli altri suoi fratelli poiché ne condivide la stessa natura umana decaduta.
Con la sua lotta san Serafim di Sarov si è reso pienamente consapevole della debolezza dell'essere umano e dell'onnipotenza di Dio. Ha potuto sperimentare in se stesso che l'uomo con le sue forza non può fare niente, malgrado i suoi inutili sforzi, senza l'aiuto dello Spirito di Dio, Spirito vivificante.
(Tratto dall'introduzione del libro "San Serafino di Sarov, Vita e miracoli scritto da San Justin Popovic".
Ed. Appunti di viaggio, Roma)