lunedì 6 giugno 2016

Omelia per l'Ascensione



Secondo la Sacra Scrittura e i Padri della Chiesa, l'uomo è la creatura più nobile della creazione. Adamo era la corona della creazione, fu creato con un corpo e con un'anima razionale. Tutto quello che Dio creò, lo creò per Adamo. Infatti, se noi prendessimo una bilancia e su piatto mettessimo tutta la creazione lo spazio, le galassie, i pianeti, il sole, la lune, le stelle, i monti, gli animali e le piante, mentre sull’altro piatto mettessimo l'uomo, vedremo che il piatto in cui è sopra l’uomo avrà un peso maggiore rispetto all’altro piatto.

Quando gli Angeli tremavano dinanzi alla presenza di Dio e i Cherubini e i  Serafini non osavano fissare negli occhi Dio, Adamo dialogava con il suo Creatore come fa l'amico con un altro amico. Adamo, dunque, fu creato per essere a immagine e somiglianza di Dio e, come nel cielo nessuno è superiore a Dio, così sulla terra nessuno è superiore all'uomo.

Purtroppo l'uomo ha perso tutti i suoi privilegi quando è caduto nel peccato, con la disobbedienza dei progenitori. Secondo l’Apostolo Paolo, gli uomini, dopo la caduta, sono divenuti calunniatori, amanti del giudizio, iracondi, superbi, arroganti, inventori di mali, pieni di odio, assassini, lussuriosi, omosessuali, duri di cuore, senza compassione, disobbedienti, bugiardi, empi.

Quando l’uomo uscì dal Paradiso, Caino uccise Abele, Davide compì il duplice peccato (adulterio e omicidio), Pietro rinnegò il Maestro, Giuda tradì il Benefattore, Tommaso divenne incredulo.

La cosa più tremenda è che gli uomini arrivarono ad adorare la creazione e non il Creatore. Adoravano il legno, il marmo, gli animali, le piante come se fossero Dio! San Gregorio il Teologo definisce l’idolatria come “il peggiore di tutti i mali”. Gli uomini, come scrive san Giovanni Crisostomo, erano divenuti più duri e insensibili delle rocce della terra. Lo stesso Cristo, rivolgendosi ai Farisei, disse: “Voi siete figli del diavolo”. (Gv 8, 44).

Così sarebbe rimasto l’uomo e il Paradiso sarebbe rimasto chiuso e i Cherubini avrebbero continuato sino ad oggi a custodire la porta del Paradiso  se non fosse venuto lo stesso Cristo a prendere la carne umana, a divenire uomo, ad essere crocifisso, a risorgere, a combattere con il diavolo per la nostra liberazione. Dunque, oggi celebriamo il ritorno dell’umanità nel Paradiso. Nella persona di Cristo che oggi ascende, vediamo tutta l’umanità.

Oggi noi i miseri servi, gli indegni che ancora viviamo su questa terra, mandiamo il Cristo, nostro rappresentante in Cielo ed entriamo in Paradiso.
Oggi il Cristo Dio-Uomo regge sulle spalle la pecorella smarrita (cioè l’uomo) che ha trovato sul Golgota.
Oggi il Cristo si assiede in trono e prepara un trono all’uomo un tempo condannato. Prepara un trono regale, alla destra del Padre come vide il protomartire Stefano.
Noi i duri e ingrati e duri di cuore, i perfetti servi di Satana, diveniamo oggi superiori agli angeli.
Per questo oggi la Chiesa canta: “ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba” (Sal 46, 6).
Umiliati uscimmo dal Paradiso con Adamo, trionfanti ritorniamo con Cristo.

Dopo l’Ascensione ci aspetteremmo che tutti gli uomini credessero in Cristo e vivessero da uomini nuovi. Ma poniamoci una domanda: Oggi, nella nostra epoca, siamo tutti seguaci di Cristo o ci troviamo in quella situazione descritta sopra dall’Apostolo Paolo? Forse che ci sono ancora  figli del diavolo, nemici di Dio?

La risposta purtroppo è positiva: ad oggi l’epoca delle varie forme di idolatria non si è conclusa. Lo si capisce dando un’occhiata intorno a noi, vedendo la televisione, leggendo i giornali. Dio chiama l’uomo a una nuova vita ma non lo costringe.
In mezzo a questo grande caos che regna, sola una cosa è certa: solamente Colui che oggi ascende ai cieli, il Cristo, l’unico vero Dio, è colui che può salvarci, colui che può darci la vera gioia, che può donarci il Santo Spirito affinché possiamo cantare anche noi insieme ai Santi della Chiesa: “Santo, Santo, Santo, il Signore Dio dell’universo, pieni sono i cieli e la terra della tua gloria. Amin”.

sabato 4 giugno 2016

UFFICIATURA PER LA BENEDIZIONE DI UNA NUOVA AUTOMOBILE

UFFICIATURA PER LA BENEDIZIONE
DI UNA NUOVA AUTOMOBILE

(secondo il tipikon della Chiesa Ortodossa di Grecia)

fonte originale:





Il sacerdote:Benedetto il nostro Dio, in ogni tempo, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Il coro: Amen.
Cristo è risorto dai morti e con la morte ha calpestato la morte, dando la vita ai giacenti nei sepolcri. (solo nel periodo pasquale)
Quindi il coro lo ripete due volte, e di seguito si canta l’apolitikion di San Cristoforo martire:


Abbellito per le vesti di sangue, * te ne stai presso il Signore, Re dei cieli, * Cristoforo celebrato. * Così con i cori degli Incorporei e dei Martiri * tu canti la tremenda melodia del Trisagio, * perciò per le suppliche tue, * salva i servi tuoi.
Gloria. E ora.
Santissima Vergine Madre di Dio, eleva le opere delle nostre mani, e domanda il perdono delle nostre mancanze, mentre noi cantiamo l’inno degli Angeli.


Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi. (tre volte)
Gloria. E ora. Santo Immortale, abbi pietà di noi.
Più forte. Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi.


Prokimenon: Tu che abiti nell'aiuto dell'Altissimo, nella protezione dei Dio del cielo.


Il diacono: Stiamo attenti.






Il diacono: Sapienza.


Il lettore: Lettura dalla Lettera di Paolo agli Ebrei. (11,39-12,2)


Il diacono: Stiamo attenti.


Fratelli, tutti i Santi, pur avendo ricevuto testimonianza per mezzo della fede, non hanno ottenuto la promessa avendo Dio previsto per noi qualcosa di meglio, affinché non giungessero alla perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da tale nube di testimoni, deposto tutto ciò che appesantisce e il peccato che ci irretisce, corriamo con pazienza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.


Il sacerdote: Pace a Te!


Alleluia (tre volte)


Il diacono: Sapienza! In piedi, ascoltiamo il Santo Vangelo!


E benedicendo il popolo dice: Pace a Tutti.


Il coro: E al tuo Spirito.


Il diacono: Lettura del Santo Vangelo secondo Giovanni. (Gv. 5, 17-18, 9,4-5, 12,35)


Il sacerdote: Stiamo attenti.


Il coro: Gloria a Te Signore, gloria a Te!


Il Signore disse: “Fino a ora il Padre mio opera e anch’io opero”. Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. E ancora di nuovo disse il Signore: “Dobbiamo operare le opere di chi mi ha inviato finché è giorno: viene la notte in cui nessuno può operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo”. Camminate finché avete la luce.


Il coro: Gloria a Te, o Signore, gloria a Te!


Quindi il diacono dice le invocazioni di pace, mentre il coro risponde ad ogni invocazione: Kyrie, eléison.


In pace preghiamo il Signore.
Per la pace che viene dall’alto, per la salvezza delle nostre anime, preghiamo il Signore.
Per la pace del mondo intero, per la stabilità delle sante Chiese di Dio e per l’unione di tutti, preghiamo il Signore.
Per il nostro Arcivescovo…(nome), per tutto il Clero e il Popolo, preghiamo il Signore.
Per il servo di Dio (nome) e perché Dio lo aiuti, preghiamo il Signore.
Per essere liberati da ogni afflizione, ira, pericolo e necessità, preghiamo il Signore.
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre di Dio e sempre Vergine Maria, insieme con tutti i Santi affidiamo noi stessi gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio.


Il coro: A Te, Signore.


Il sacerdote:


Poiché a Te spetta ogni gloria, onore e adorazione, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Il coro: Amen.


Il sacerdote: Pace a tutti.


Il coro: Kyrie, eléison.


Il diacono: Chiniamo il nostro capo al Signore.


Il coro: A Te, Signore.


Il Sacerdote recita la preghiera a capo chino:


China Signore, il tuo orecchio e ascoltaci, tu che ti sei degnato di essere battezzato nel Giordano e hai santificato le acque. Benedici tutti noi che inchinando il nostro capo, significhiamo la condizione di servi. E concedici di essere ripieni della tua santificazione per l’uso e la aspersione di quest’acqua ed essa divenga per noi, o Signore, per la salute dell’anima e del corpo.
Tu sei infatti la santificazione delle anime e dei nostri corpi e noi rendiamo gloria, grazie ed adorazione a Te insieme al tuo Padre senza principio, ed al santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre nei secoli dei secoli.


Il coro: Amen.


Quindi, prendendo la Venerata Croce, il sacerdote benedice l’acqua tre volte, immergendola, tenendola dritta e cantando:


Salva o Signore, il tuo popolo * e benedici la tua eredità, * donando vittorie ai Re contro i Barbari * e proteggendo con la tua Croce la tua città.


Σῶσον Κύριε τὸν λαόν σου καὶ εὐλόγησον τὴν κληρονομίαν σου, νίκας τοῖς Βασιλεῦσι κατὰ βαρβάρων δωρούμενος καὶ τὸ σὸν φυλάττων διὰ τοῦ Σταυροῦ σου πολίτευμα.


Mântuieste Doamne, poporul tău și binecuvintează moştenirea ta. Biruinţă binecredincioșilor creștini, asupra celui potrivnici daruiește, și cu Crucea ta păzește pe poporul tău.


E poi il seguente tropario:
Dei tuoi doni rendici degni o Vergine Madre di Dio, dimenticando le nostre mancanze, e concedendo guarigioni a coloro che ricevono con fede la tua benedizione, o Intemerata.


Il diacono: Preghiamo il Signore.


Il coro: Kyrie, eléison.


Quindi il sacerdote legge la seguente preghiera:


Signore Gesù Cristo, Dio nostro, Tu che sei fatto presente per la salvezza del genere umano; Tu che sei assiso in trono nel cielo e sulla terra vai in giro a piedi nelle città e nei villaggi e sei entrato nella santa citta, seduto sul dorso di un asino, poco prima della tua volontaria Passione; Tu che hai parlato per mezzo di un Angelo a Filippo diacono e risorto hai parlato, affinchè proseguisse nel servizio; Sei risorto, perché proseguisse verso mezzogiorno sulla via che scende da Gerusalemme a Gaza, e avvicinandosi, si unisse al carro dell’etiope, il quale, dopo essere stato evangelizzato sul carro, che Tu sei l’agnello di Dio, che porta i peccati del mondo e dopo aver creduto con tutto il cuore che Tu sei il Figlio di Dio, stando sul carro e scendendo insieme, lo ha battezzato. Tu stesso o Sovrano, benedici questo veicolo e dà al tuo servo (nome) di proseguire la sua via con gioia e di concludere il suo percorso ed il suo servizio, che ha ricevuto da te. Così concluderà il suo percorso, non con la sua volonta né correndo, ma con te Dio misericordioso. Per questo ti preghiamo anche di darci un angelo che ci illumini, per poter camminare avanti , liberati sia di notte e sia di giorno da ogni male e condotti dallo Spirito di Dio, proseguiamo come si deve e non ci affatichiamo invano. Tu sei infatti la via e la verità e la vita e noi rendiamo gloria e grazie a Te, insieme al tuo Padre senza principio e al santissimo, buono e vivificante Tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.


Quindi si fa il Congedo:


Gloria a Te o Cristo Dio, speranza nostra, gloria a Te.
Il Risorto dai morti, Cristo nostro vero Dio, per intercessione della intemerata e purissima sua Santa Madre, dei santi e gloriosi Apostoli degni di lode, dei santi e gloriosi e vittoriosi Martiri, dei santi e taumaturghi Anargiri, (del Santo del Tempio), dei Santi e giusti Progenitori di Dio, Gioacchino ed Anna, (del Santo del giorno), di cui celebriamo la memoria, del nostro Santo tra i Santi Cristoforo Megalomartire e di tutti i Santi, abbi pietà di noi e salvaci, quale Dio buono, misericordioso e amico degli uomini.


Per le preghiere dei Santi Padri, Signore Gesù Cristo, Dio nostro, abbi pietà di noi e salvaci.


Se è periodo di Pasqua:
Cristo è risorto dai morti e con la morte ha calpestato la morte, dando la vita ai giacenti nei sepolcri.



Il coro: Amen.