domenica 28 febbraio 2016

Programma Pastorale Marzo 2016 (Brindisi)

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli
Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta
Parrocchia “San Nicola di Myra”
BRINDISI
PROGRAMMA PASTORALE MARZO 2016

Ø 05/03 ore 18.30  Εσπερινός/Vespro/Vecernia;
Ø 06/03 Κυριακή της Απόκρεω/Domenica di Carnevale/Duminica Lasatului sec de carne
Ore 09.00 Preghiere mattutine, ufficio della Santa Comunione, lettura dell’ora terza e dell’ora sesta.
Ore 10.00 Divina Liturgia con kolliva per i defunti-pomenirea mortilor.
(oggi è l’ultimo giorno in cui è consentito mangiare la carne)

Ø 12/03 ore 11.00 Divina Liturgia sulla tomba di san Nicola a Bari;
          ore 18.30 Εσπερινός/Vespro/Vecernia nella chiesa di Brindisi;
Ø 13/03 Domenica dei Latticini/ τῆς Τυροφάγου/ Duminica Lasatului sec de branza
Ore 08.30 Όρθρος/Mattutino/Utrenia e Divina Liturgia;
Ore 18.30 Vespro del perdono;

Ø 14/03 Lunedì Puro/Καθαρά Δευτέρα/Inceputul Postului Mare
INIZIO DELLA SANTA E GRANDE QUARESIMA

Ø 18/03 A’ Στάσης των Χαιρετισμών/1^Stazione     dell'Akathistos/ Acatist Maicii Domnlui
ore 18.30

Ø 19/03 Miracolo delle Kolive-I Santi Teodori/Θαύμα Κολλύβων/Sambata Sf. Teodor - Pomenirea mortilor
Ore 09.30 Divina Liturgia sulla tomba di San Teodoro nella Cattedrale di Brindisi con kolliva in onore del Santo.
ore 18.30 Εσπερινός/Vespro/Vecernia;

Ø 20/03 Domenica dell’Ortodossia/ της Ορθοδοξίας/ Duminica a Ortodoxiei
Ore 08.30 Όρθρος/Mattutino/Utrenia e Divina Liturgia e processione con le Sante Icone;

Ø 24/03 ore 18.30 Μεγα Εσπερινός/Grande Vespro/Vecernia mare;
Ø 25/03 Annunciazione/ Ο Ευαγγελισμός/ Blagovestenia
Festa Nazionale Greca
ore 08.30 Όρθρος/Mattutino/Utrenia e ore 09.30 Divina Liturgia;
ore 11.30 Dossologia per la Festa Nazionale Greca.

"Digiuni? Dimostramelo con le opere! Se vedi un povero uomo, abbi compassione di lui. Se vedi un amico che viene elogiato, non essere invidioso di lui. Non lasciar digiunare solo la tua bocca ma anche il tuo occhio, il tuo orecchio, il tuo piede, le tue mani e tutte le membra del nostro corpo. Fa' digiunare le mani liberandoti dall'avarizia. Fa' digiunare il piede dallo smettere di correre dopo aver peccato. Fa' digiunare gli occhi educandoli a non guardare ciò che è peccaminoso. Fa' digiunare l'orecchio non ascoltando discorsi malvagi e pettegolezzi. Fa' digiunare la bocca dalle parole oscene e dal giudizio ingiusto. Che bene c'è se ci asteniamo dalla carne e dal pesce, ma poi mordiamo e divoriamo i nostri fratelli e le nostre sorelle?!"  
(San Giovanni Crisostomo)

lunedì 15 febbraio 2016

LA FEDE DELLA CANANEA

LA FEDE DELLA CANANEA


Il Signore durante la sua vita terrena ha chiamato beati alcuni uomini a motivo della loro fede. Tra questi c’era la Cananea. Personalmente mi affascinano molto l’umiltà e la fede della Cananea e per questo vorrei, con l’aiuto di Dio, che tutti insieme studiassimo questo capitolo, poiché solamente utilità spirituale si può ricavare dalla fede di questa donna.
«Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio» (Mt 15,21-22)
La donna presenta il suo problema al Signore e chiede di aiutarla, ma il Signore, in maniera del tutto strana, non proferisce nemmeno una parola.
«Ma egli non le rivolse neppure una parola.» (Mt 15,23). Non disse nemmeno una parola, come se non desse alcuna importanza, come se la ignorasse e qualcuno direbbe giustamente: Ma è possibile che il Signore non presti attenzione ad un’anima che grida, che supplica, è possibile questo? Ma, fratelli miei, il Signore aveva un progetto per questa donna, aveva un fine, come dice san Giovanni Crisostomo: Questa donna aveva un tesoro dentro di sé e il Signore, onnisciente e conoscitore dei cuori, conosceva questo tesoro e voleva farlo uscire allo scoperto perché potessero vederlo i suoi discepoli e tutti noi e trarne così esempio dalla sua insistenza, dalla sua pazienza, dalla sua perseveranza, dalla sua umiltà, dalla sua fede. Per questo il Signore non le rispose subito, aveva un progetto per lei. Questo accade anche a noi molte volte quando preghiamo: Dunque è stata esaudita la nostra preghiera? Diciamo. Non dubitare, fratello mio, a volte può sembrare che il Signore tardi ma è perché ha il suo progetto anche per te. Ed ecco cosa è scritto un po’ più in giù: «Allora i discepoli gli si accostarono implorando: Esaudiscila, vedi come ci grida dietro» (Mt 15,23).
Mi domando per quante volte è uscita dalla bocca della Cananea la parola: «abbi misericordia di me, figlio di Davide» (Mt 15,23), a tal punto da costringere gli Apostoli, per le sue suppliche e le sue preghiere, di chiedere al Signore di cacciarla, perché li seguiva e gridava. Ma il Signore non caccia nessuno, fratelli miei. Impossibile che il Signore si allontani da un cuore contrito ed umiliato.
Ma continuiamo un po’ più in giù per vedere cosa dice: «Ma egli rispose: Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele» (Mt 15,23). La donna, tuttavia, non perde il coraggio dopo queste parole del Signore, anzi, si avvicina ancora di più. «Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!» (Mt 15,25). Viene ancora più vicino e si prostra, supplicando di ottenere quello che chiede. Allora, il Signore si fermò, così come si ferma anche da noi, fratelli miei. Perciò non scoraggiarti, non dubitare se la tua preghiera sia stata ascoltata o meno. Il Signore ascolta tutte le preghiere, basta che esse escano da un cuore convertito e confessato e ci darà sempre ciò che è utile alle anime nostre.
Ma continuiamo: «Ed egli rispose: Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». (Mt 15,26). La chiama cagnolino! Mai il Signore aveva parlato così, mai aveva sfidato un’anima per quanto peccatrice fosse. Al contrario, il Signore è venuto per i peccatori. Prima volta che ascoltiamo il Signore parlare così. Cosa stranissima!
A quel tempo, però, gli Israeliti chiamavano cani i pagani e gli idololatri. Così facendo volevano disprezzarli, umiliarli. Il Signore prende dunque questa parole e la usa per la Cananea ma solo perché –come abbiamo detto più sopra- aveva il suo progetto.
Fate attenzione ora come risponde questa donna: «È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni» (Mt 15, 27).
Oh, che risposta! Ecco il tesoro di cui parlavamo, ecco il tesoro che nascondeva dentro di sé questa donna. È giunta l’ora che sia scoperto!
Sapete, fratelli miei, che significa questo si? Sapete cosa significa questo si della Cananea? Se dovessimo analizzarlo, sarebbe necessario un intero discorso solo per questo si. Badate bene alla risposta:
«Si, Signore, eppure anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni»
Come se dicesse la Cananea: Si, Signore, sono un cagnolino, hai ragione, lo accetto, tuttavia, non ti chiedo molte cose, solo una briciolina. Le molte cose lasciale per il popolo eletto d’Israele, per i tuoi discepoli. A me, dammi almeno una briciolina, perché spesso i cani aspettano che cada qualche briciola dalla tavola dei loro padroni.
Ed ecco la riposta: «Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi». E da quel momento sua figlia fu guarita» (Mt 15,28).
Il Signore ammira la fede di questa donna e le dona, alla fine, quello che voleva, poiché essa non è venuta meno lungo il tragitto, non si è arresa, non si è indignata, non ha detto: «fermati, Signore, da tante ore ti corro dietro a scongiurarti, a supplicarti e tu non mi dai manco un minimo di attenzione?» No, niente di tutto questo, al contrario essa si è umiliata sino all’estremo poiché nelle profondità della sua anima questa donna aveva fuoco, aveva carbone acceso che solamente il Signore poteva spegnere e nessun’altro. E da quel momento la sua figlia fu guarita.

Che grande anima! Che dite, fratelli miei, questa briciolina, questa fede della Cananea ce l’abbiamo anche noi? Come manca questa briciolina nel cuore degli uomini di oggi e sapete il perché? Nonostante andiamo dinanzi alle nostre icone per pregare, per dire tutto al Signore, quando, tuttavia, usciamo dalla nostra camera ancora abbiamo dentro di noi ansia, paura, perché succede questo? Si, le abbiamo dette al Signore, ma non gliele abbiamo affidate, le abbiamo prese di nuovo con noi. Diciamo che crediamo in Dio, che Lo amiamo però non abbiamo fiducia in lui. Un conto la fede un altro la fiducia. E vi chiedo: Abbiamo affidato oggi nostra moglie, i nostri figli, il nostro lavoro, i nostri problemi economici, la nostra salute a Dio? Non affrettatevi a rispondermi di si, perché è necessario che me lo dimostriate con fatti. Beato l’uomo che si è affidato, si è abbandonato completamente nelle mani di Dio. Solo allora inizia un altro rapporto, solo allora l’uomo inizia a pregare con il cuore, e il cuore ha un modo tutto suo di pregare. Allora la preghiera diventa più compunta, le lacrime scorrono facilmente.

lunedì 1 febbraio 2016

Zaccheo salì sull'albero e ascese ai cieli...



1 Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. 2 Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, 3 cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. 4 Allora per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via. 5 Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua».6 Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. 7 Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!» 8 Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo».9 Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abraamo; 10 perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».


Anche quest'oggi il Signore nel Santo Vangelo ci invita alla metania, al cambiamento di vita e non solo ci chiama ad esso ma ci mostra anche la via per giungervi.

E lo fa presentandoci la figura di Zaccheo, un esattore delle tasse, un uomo senza principi morali, attaccato solo ai soldi, alle passioni e al peccato. Tuttavia, nel cuore di quest'uomo ardeva un desiderio, quello di vedere, di conoscere, cioè, Cristo. E questo desiderio, come il lievito nella pasta, ha fatto trasformare Zaccheo in un uomo completamente nuovo e rinnovato.

Dunque sono 2 le cose necessarie per giungere alla conversione:

1) la volontà di voler farlo, desiderare come Zaccheo di conoscere Cristo.

2) trasformare questo desiderio in atto, aprendo le porte del nostro cuore a Cristo (con il pentimento e la confessione) e mostrando i frutti di questo cambiamento, così come ha fatto Zaccheo: "Signore, ho rubato una volta, restituirò quattro volte tanto".

Se anche noi faremo così, allora, assisteremo ad un vero e proprio miracolo dentro di noi.
Se noi compiremo questo passo, Dio compirà gli altri 99.

Imitiamo dunque il coraggio e la forza di Zaccheo e saliamo anche noi sull'albero (la salita ricorda lo sforzo dell'ascesi) e Gesù Cristo, vedendo questo nostro sforzo, ci farà scendere per farci ascendere ai cieli e anche noi diventeremo uomini nuovi: da attaccati al peccato ad Apostoli, portando la salvezza nella nostra casa, cioè intorno a quelli che vivono con noi. Amin.