lunedì 15 febbraio 2016

LA FEDE DELLA CANANEA

LA FEDE DELLA CANANEA


Il Signore durante la sua vita terrena ha chiamato beati alcuni uomini a motivo della loro fede. Tra questi c’era la Cananea. Personalmente mi affascinano molto l’umiltà e la fede della Cananea e per questo vorrei, con l’aiuto di Dio, che tutti insieme studiassimo questo capitolo, poiché solamente utilità spirituale si può ricavare dalla fede di questa donna.
«Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio» (Mt 15,21-22)
La donna presenta il suo problema al Signore e chiede di aiutarla, ma il Signore, in maniera del tutto strana, non proferisce nemmeno una parola.
«Ma egli non le rivolse neppure una parola.» (Mt 15,23). Non disse nemmeno una parola, come se non desse alcuna importanza, come se la ignorasse e qualcuno direbbe giustamente: Ma è possibile che il Signore non presti attenzione ad un’anima che grida, che supplica, è possibile questo? Ma, fratelli miei, il Signore aveva un progetto per questa donna, aveva un fine, come dice san Giovanni Crisostomo: Questa donna aveva un tesoro dentro di sé e il Signore, onnisciente e conoscitore dei cuori, conosceva questo tesoro e voleva farlo uscire allo scoperto perché potessero vederlo i suoi discepoli e tutti noi e trarne così esempio dalla sua insistenza, dalla sua pazienza, dalla sua perseveranza, dalla sua umiltà, dalla sua fede. Per questo il Signore non le rispose subito, aveva un progetto per lei. Questo accade anche a noi molte volte quando preghiamo: Dunque è stata esaudita la nostra preghiera? Diciamo. Non dubitare, fratello mio, a volte può sembrare che il Signore tardi ma è perché ha il suo progetto anche per te. Ed ecco cosa è scritto un po’ più in giù: «Allora i discepoli gli si accostarono implorando: Esaudiscila, vedi come ci grida dietro» (Mt 15,23).
Mi domando per quante volte è uscita dalla bocca della Cananea la parola: «abbi misericordia di me, figlio di Davide» (Mt 15,23), a tal punto da costringere gli Apostoli, per le sue suppliche e le sue preghiere, di chiedere al Signore di cacciarla, perché li seguiva e gridava. Ma il Signore non caccia nessuno, fratelli miei. Impossibile che il Signore si allontani da un cuore contrito ed umiliato.
Ma continuiamo un po’ più in giù per vedere cosa dice: «Ma egli rispose: Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele» (Mt 15,23). La donna, tuttavia, non perde il coraggio dopo queste parole del Signore, anzi, si avvicina ancora di più. «Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!» (Mt 15,25). Viene ancora più vicino e si prostra, supplicando di ottenere quello che chiede. Allora, il Signore si fermò, così come si ferma anche da noi, fratelli miei. Perciò non scoraggiarti, non dubitare se la tua preghiera sia stata ascoltata o meno. Il Signore ascolta tutte le preghiere, basta che esse escano da un cuore convertito e confessato e ci darà sempre ciò che è utile alle anime nostre.
Ma continuiamo: «Ed egli rispose: Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». (Mt 15,26). La chiama cagnolino! Mai il Signore aveva parlato così, mai aveva sfidato un’anima per quanto peccatrice fosse. Al contrario, il Signore è venuto per i peccatori. Prima volta che ascoltiamo il Signore parlare così. Cosa stranissima!
A quel tempo, però, gli Israeliti chiamavano cani i pagani e gli idololatri. Così facendo volevano disprezzarli, umiliarli. Il Signore prende dunque questa parole e la usa per la Cananea ma solo perché –come abbiamo detto più sopra- aveva il suo progetto.
Fate attenzione ora come risponde questa donna: «È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni» (Mt 15, 27).
Oh, che risposta! Ecco il tesoro di cui parlavamo, ecco il tesoro che nascondeva dentro di sé questa donna. È giunta l’ora che sia scoperto!
Sapete, fratelli miei, che significa questo si? Sapete cosa significa questo si della Cananea? Se dovessimo analizzarlo, sarebbe necessario un intero discorso solo per questo si. Badate bene alla risposta:
«Si, Signore, eppure anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni»
Come se dicesse la Cananea: Si, Signore, sono un cagnolino, hai ragione, lo accetto, tuttavia, non ti chiedo molte cose, solo una briciolina. Le molte cose lasciale per il popolo eletto d’Israele, per i tuoi discepoli. A me, dammi almeno una briciolina, perché spesso i cani aspettano che cada qualche briciola dalla tavola dei loro padroni.
Ed ecco la riposta: «Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi». E da quel momento sua figlia fu guarita» (Mt 15,28).
Il Signore ammira la fede di questa donna e le dona, alla fine, quello che voleva, poiché essa non è venuta meno lungo il tragitto, non si è arresa, non si è indignata, non ha detto: «fermati, Signore, da tante ore ti corro dietro a scongiurarti, a supplicarti e tu non mi dai manco un minimo di attenzione?» No, niente di tutto questo, al contrario essa si è umiliata sino all’estremo poiché nelle profondità della sua anima questa donna aveva fuoco, aveva carbone acceso che solamente il Signore poteva spegnere e nessun’altro. E da quel momento la sua figlia fu guarita.

Che grande anima! Che dite, fratelli miei, questa briciolina, questa fede della Cananea ce l’abbiamo anche noi? Come manca questa briciolina nel cuore degli uomini di oggi e sapete il perché? Nonostante andiamo dinanzi alle nostre icone per pregare, per dire tutto al Signore, quando, tuttavia, usciamo dalla nostra camera ancora abbiamo dentro di noi ansia, paura, perché succede questo? Si, le abbiamo dette al Signore, ma non gliele abbiamo affidate, le abbiamo prese di nuovo con noi. Diciamo che crediamo in Dio, che Lo amiamo però non abbiamo fiducia in lui. Un conto la fede un altro la fiducia. E vi chiedo: Abbiamo affidato oggi nostra moglie, i nostri figli, il nostro lavoro, i nostri problemi economici, la nostra salute a Dio? Non affrettatevi a rispondermi di si, perché è necessario che me lo dimostriate con fatti. Beato l’uomo che si è affidato, si è abbandonato completamente nelle mani di Dio. Solo allora inizia un altro rapporto, solo allora l’uomo inizia a pregare con il cuore, e il cuore ha un modo tutto suo di pregare. Allora la preghiera diventa più compunta, le lacrime scorrono facilmente.