domenica 2 dicembre 2012

DOMENICA XIV DI LUCA~02 DICEMBRE 2012


DOMENICA XIV DI LUCA~02 DICEMBRE 2012 
Divina Liturgia nella Chiesa Ortodossa di San Nicola di Myra di Brindisi

Omelia del nostro parroco l'Archimandrita padre Arsenio Aghioarsenita


Carissimi, nel giorno santo ,giorno del Signore Risorto noi tutti ci raduniamo in sacra assemblea per diventare uditori del Vangelo e gustare il banchetto di salvezza offertoci dallo stesso Signore, il quale si fa cibo per noi. Oggi la Parola di Dio ci trasmette un messaggio di grande utilità spirituale adattandosi bene per il tempo cristiano che stiamo vivendo preparandoci spiritualmente ad adorare nella fede l'immagine perfetta del Padre:il Cristo tenero bambino (come canta la Chiesa: Δι' ημάς γαρ εγεννήθη, παιδίον νέον, ο προ αιώνων Θεός) deposto nella mangiatoia. Un tema che mi sembra unificante tra l'Epistola di Paolo e il brano di Luca è il riferimento alla nostra iniziazione cristiana. Mi spiego subito: quando noi abbiamo ricevuto i Santi Misteri (Sacramenti)del Battesimo, della Cresima e dell'Eucarestia è avvenuto in noi, attraverso la Fede, il miracolo! Quello stesso miracolo che quel povero cieco di Gerico ha chiesto con fede a Gesù:liberarlo dal potere delle tenebre ovvero il peccato e la forza che esso ha noi, per restituirgli la luce degli occhi e vedere il Signore!
La non visione e il vedere. Le tenebre e la luce sono realtà simboliche le quali si riferiscono strettamente alla nostra interiorità, si riferiscono a quella che chiamiamo vita spirituale! Benché fino ad una certa età i nostri occhi resistano, poi hanno bisogno di cure; forse trascuriamo gli occhi interiori, li trascuriamo da non essere sensibili e attenti al Signore che ci chiama, vuole parlarci, vuole intrattenersi con noi. Pur vedendo non riusciamo a incontrare Gesù, a riconoscerlo, ad ascoltare la sua parola per essere aiutati, confortati da Lui in questo nostro cammino di fede. Ascoltare Lui e vedere Lui questi sono i due primari verbi della Fede. Per poter vedere e ascoltare abbiamo bisogno di sensi nuovi non quelli carnali o meglio  (abbiamo bisogno) di sensi carnali trasfigurati dall'Acqua e dallo Spirito Santo nel momento del nostro Battesimo. Allora qui è necessario porsi una domanda fondamentale:sono cosciente del dono grande del Battesimo e dei suoi effetti in me? Vivo pienamente il mio Battesimo? Faccio esperienza con la mia vita dei sensi nuovi non più schiavi del peccato? Purtroppo in noi ci sono forze, attrattive, distrazioni, vanità attraverso le quali il mondo con la sua mondanità o secolarizzazione tenta di soffocare o peggio ancora far morire quella luce che è in noi:la luce della Fede! E' in questa situazione così preoccupante che se al più piccolo allarme di un malessere fisico ricorriamo ai dottori, quanto più dovremmo seriamente allarmarci perché siamo tutti malati dentro! Ci vuole tanta umiltà per riconoscere che sono malato. Siamo ciechi perché non sappiamo guardare il nostro cuore e non abbiamo voglia di curarci e guarire. La Chiesa è l'ospedale, Cristo stesso è il medico, le medicine sono la confessione (che non è un optional), la Comunione ai vivificanti Misteri del Corpo e Sangue di Cristo, il digiuno e la preghiera come quella del cieco:Signore Gesù,Figlio di Dio,abbi misericordia di me peccatore. Solo così vivremo con umiltà e coerenza quel Battesimo che abbiamo ricevuto e che ci ha resi nuovi, ricreati per una seconda volta in Cristo Risorto. Amin.