venerdì 21 novembre 2014

Omelia nella festa dell'Ingresso della Madre di Dio al Tempio

Il 21 del mese di Novembre, celebriamo l'ingresso al Tempio della Santissima Madre di Dio
Tα Εισόδια της Θεοτόκου/Intrarea Maicii Domnului in Biserica



Oggi, celebriamo la festa dell’Ingresso della Madre di Dio al Tempio. Il suo argomento: è molto semplice: una piccola bambina di appena tre anni è portata dai suoi genitori nel Tempio a Gerusalemme. A prima vista, non c’è nulla di particolarmente notevole in tutto ciò, visto che all’epoca era un’abitudine comune e diffusa portare i bambini al Tempio.

Ma in quest’occasione, come l’ufficio del giorno ricorda, avevano portato la bambina al “Santo dei Santi”, il posto dove nessuno, se non i sacerdoti, era autorizzato ad andare, il centro mistico, il sanctum del Tempio. Il nome della bambina è Maria. È la futura madre di Gesù Cristo, quella per la quale, come credono i cristiani, Dio stesso è venuto nel mondo per unirsi alla razza umana, per condividere la Sua vita e rivelare il suo contenuto divino.

I Santi Padri ci insegnano che subito dopo la caduta di Adamo ed Eva, Dio si mise all'opera per riportare l'uomo alla riconciliazione attraverso l'Incarnazione di Suo Figlio. Era necessario, però, trovare una creatura che provenisse sì dalla nostra stirpe decaduta e ammalata ma che non avesse nulla di personale e volontario con il peccato. Questa creatura si chiama Maria! Dopo millenni di preparazione nell'Antico Testamento, Ella è il frutto più santo che l'umanità offre a Dio. Gioacchino ed Anna, infatti provenivano da una famiglia santa dell'Antico Testamento ed essi stessi erano santi. Per 40 anni, non poterono avere figli ma mai persero la fiducia in Dio: ogni giorno pregavano, digiunavano chiedendo a Dio il dono di un bambino. Dio tarda ma non dimentica!

Essi, dopo che ebbero Maria, come promisero a Dio, la consacrarono a Lui e la offrirono al Tempio. Questa è la sinergia, pilastro della nostra fede: Dio non fa nulla senza la libera partecipazione dell'uomo. Noi, l'umanità decaduta, offriamo a Dio, Maria, e Dio ci offre suo Figlio. In Maria, dunque, si compie la riconciliazione tra Dio e l'Umanità...come recitiamo nell'Akathisto: Gioisci, tu che per cui si è riaperto il Paradiso!

Introdotta nella parte più santa e inaccessibile del Tempio, Maria cresce nella preghiera e nell'ascolto del Signore...preparandosi così a divenire il Tempio Vivente che accoglierà Dio. Da Lei, Egli prenderà la carne umana, diverrà vero e perfetto Uomo. L'umanità diventa Tempio di Dio. Il tempio non è più quello fatto di pietra, ma ogni uomo battezzato è ora tempio della Santa Trinità, come quando comunichiamo al Corpo e al Sangue di Cristo, divenendo una sola cosa con Lui. Come quando ad un mucchio di paglia, diamo fuoco.


In Maria, abbiamo l'esempio per essere vero tempio della Divinità e per prepararci al Santo Natale, alla nascita di Cristo in noi. Se Cristo non nasce in noi, quale Natale festeggiamo? Ella è la prima asceta, la prima monaca, la prima cristiana. Per prima, ha combattuto spiritualmente nel tempio, ha buttato sangue e sudore per non cadere nel peccato (nemmeno con il pensiero) e si è santificata. Pur potendo cadere nel peccato come tutti gli uomini, nella sua vita non ha mai commesso un peccato. Ha combattuto le nostre stesse battaglie, le nostre tentazioni, le nostre difficoltà. Per questo motivo, Ella non è lontana e distante da noi ma al contrario comprende le nostre fatiche e ci è di esempio, guida, maestra, allenatrice nella via della conversione e dell'ascesi per raggiungere il nostro fine che è quello dell'unione eterna con Dio.