venerdì 5 agosto 2016

"Restarono svegli e videro la sua gloria" (Omelia per la Trasfigurazione)

"Restarono svegli e videro la sua gloria" 

(Omelia per la Trasfigurazione)





Festeggiamo oggi la Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor. Tuttavia, oggi non è la prima volta che Dio si manifesta. In passato, Cristo, ancor prima della Sua Incarnazione, si era manifestato ai Profeti durante l'Antica Alleanza. La più celebre tra le manifestazioni divine è l'apparizione di Dio sul Monte Sinai, dove Egli consegnò a Mosè i dieci comandamenti. Come si manifestò allora Dio?

Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il  Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto”(Es, 19,18). Si sentivano voci, tuoni, acclamazioni. L'apparizione di Dio fu tremenda. Sul monte Sinai erano tutte quelle cose tremende che spaventano l'uomo.

Esattamente il contrario accade con l'apparizione di Dio sul Tabor. Qui vediamo tutto luminoso, tutto pieno di luce, di gioia e di pace. Il Signore appare sul monte Tabor senza rumore, immerso nella preghiera, nella pace e nel raccoglimento. Mentre l'apparizione sul Sinai aveva come obiettivo di far capire agli Ebrei che questi era il vero Dio, l'apparizione sul Tabor, invece, aveva altri obiettivi.

Vediamo quali sono.

1) Innanzitutto, la Trasfigurazione di Cristo sul Tabor aveva come scopo di mostrare ai discepoli e a tutti noi che il Figlio è uguale e della stessa sostanza con il Padre. Ricordiamo la domanda di Filippo: “Signore, mostraci il Padre” (Gv 14,8) e la risposta di Cristo: “Colui che ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,9).

Oggi Cristo risplende come il sole; come il sole risplende anche il
Padre, come il sole risplende anche lo Spirito Santo. Nel volto di Cristo vediamo tutta la Santa Trinità.

La luce che videro i discepoli era l'energia della Santa Trinità. Le tre persone agiscono allo stesso modo. La grazia che i discepoli videro scaturire dal Figlio, quella stessa grazia ha anche il Padre e il Santo Spirito. Possiamo dunque affermare che la Trasfigurazione è la manifestazione della Santissima Trinità.

2) In secondo luogo, Cristo volle mostrarci come avrebbe realizzato la nostra salvezza. La nostra salvezza è l'unione di Dio con l'uomo. La natura umana è stata creata per accogliere dentro di sé la grazia di Dio. Ma come potrà la grazia increata unirsi con una creatura cioè l'uomo? Questo è un mistero. Così come è un mistero l'unione del Verbo, la seconda persona della Santa Trinità, con l'uomo, vale a dire la Sua Incarnazione. L'unione di Cristo con la natura umana lo fa oggi risplendere come il sole. Allo stesso modo, l'uomo che si unisce con Dio risplenderà come il sole.

Cristo -in quanto Dio- possedeva questa luce per natura; l'uomo, invece, la possederà per grazia, cioè per dono di Dio. La Trasfigurazione di Cristo ci mostra nel migliore dei modi e in maniera pragmatica cosa significhi unione di Dio e dell'uomo. Come scrive san Giovanni Damasceno: “La gloria della Divinità diviene gloria dell'umanità”.

3) Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Nell'Antico Testamento, quando gli Ebrei vagavano nel deserto, la notte una nube luminosa mostrava loro il cammino, mentre, di giorno, una nube li copriva proteggendoli dal calore. Questa nube era il Cristo! Lo stesso Cristo, sul monte Tabor, risplende come colonna luminosa e come nube copre i discepoli. La Trasfigurazione ci insegna che Dio rimane lo stesso sia nel passato, nel presente e nel futuro.

Di conseguenza, poiché Dio è immutabile, anche oggi Egli può rivelare a noi il suo volto.

E come?

In primo luogo, nella Santa Eucarestia dove l'uomo si unisce con la grazia increata di Cristo; questa grazia è comune della Santa Trinità. Di conseguenza, quando l'uomo si comunica diviene figlio della Santissima Trinità.

In secondo luogo, nella preghiera. San Paolo scrive che Dio “rifulse nei nostri cuori” (2 Cor 4,6). L'uomo fedele e puro vede risplendere dentro di sé la luce della Trasfigurazione. Vede dentro di sé l'immagine di Dio.

Inoltre, nella Sacra Scrittura. Dietro ai comandamenti di Dio si nasconde lo stesso Dio.

Infine, nel regno di Dio. Il regno di Dio non è altro che la luce della Trasfigurazione: “Dio trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso (Filippesi 3, 21). Nell'altra vita il nostro corpo splenderà come Cristo splende oggi sul Tabor.

Sei giorni prima della Trasfigurazione Cristo aveva detto ai suoi discepoli che alcuni di loro non sarebbero morti prima di avervi visto il regno di Dio “venire con potenza” (Mc 9,1).

Cosa intendeva per regno di Dio? Intendeva la Trasfigurazione. Di essa rendi degni anche noi o Figlio di Dio. Amin!