lunedì 7 gennaio 2013

SANTA TEOFANIA 2013

6 Gennaio 2013
Con l'aiuto di Dio, anche quest'anno, la nostra comunità di Brindisi ha celebrato con solennità e devozione la Santa Teofania, alla quale hanno preso parte non solo numerosi fedeli ortodossi ma anche molti uomini di buona volontà.


Il significato base della festa come un tutto è riassunto nel suo titolo “Epifania”, “manifestazione”, o più specificamente “Teofania”, “manifestazione di Dio”. Il battesimo di Cristo nel Giordano è “una manifestazione di Dio” al mondo, in primo luogo perché rappresenta l’inizio del ministero pubblico di nostro Signore; ma secondariamente, e in un senso più profondo, poiché a questo battesimo fu assicurata la rivelazione al mondo della Santa Trinità. Tutte e tre le Persone furono rese “manifeste” insieme; il Padre rese testimonianza dall'alto della divina figliolanza di Gesù; il Figlio ricevette la testimonianza di Suo Padre; e lo Spirito fu visto in forma di colomba, discendente dal Padre e restante sul Figlio. Questa triplice apparizione è il soggetto del tropario della festa: “Quando Tu, o Signore, fosti battezzato nel Giordano, l’adorazione della Trinità fu resa manifesta. La voce infatti del Genitore Ti rendeva testimonianza chiamandoti Figlio diletto e il Santo Spirito, sotto forma di colomba, conformava la parola infallibile. O Cristo Dio che Ti sei manifestato a noi ed hai illuminato il mondo, gloria a Te!”
La Chiesa celebra in questo giorno l’illuminazione del mondo per mezzo della luce di Cristo; “Luce dalla Luce, Cristo nostro Dio ha illuminato il mondo, Dio si è fatto manifesto”; “Tu che hai portato la luce a tutte le cose con la Tua Epifania”; “Sebbene giaceste nel buio, ora gioite, poiché una grande luce vi è apparsa”.

Il momento culminante di questa cerimonia di benedizione avviene quando il celebrante immerge o tuffa tre volte la Croce nell’acqua, ricordando quindi l’immersione del Cristo nel Giordano, così come la triplice immersione che ogni Cristiano ortodosso compie alla propria iniziazione battesimale. Affinché l’espressione “Grande Benedizione delle Acque” non sia fraintesa, va immediatamente sottolineato che la benedizione è effettuata non dal prete officiante o dal popolo che sta pregando con lui, ma da Cristo Stesso, che è il vero celebrante, in questo come in tutti i misteri della Chiesa. È Cristo che ha benedetto le acque una volta per tutte nel Suo battesimo nel Giordano; la cerimonia liturgica della benedizione è semplicemente un’estensione dell’atto originale di Cristo. 

Il fiume Giordano nasce da due affluenti principali e sfocia nel Mar Morto. Quando il Signore entra nel Giordano le acque del fiume si rivolgono all'indietro. San Giovanni Crisostomo nella sua esegesi spirituale di quest'evento dice che i due affluenti rappresentano Adamo ed Eva, invece il fiume Giordano rappresenta il genere umano, dopo la caduta dei progenitori, che si dirigeva alla morte. Cristo entra nella storia dell'umanità, libera gli uomini dalla morte e li riconduce alle origini.

FOTO E VIDEO DELLA CELEBRAZIONE