martedì 15 gennaio 2013

Riflessioni e consigli di un monaco pellegrino


Riflessioni e consigli di un monaco pellegrino

Miei amati amici e fratelli in Cristo!
Dopo la supplica e il consiglio che mi avete fatto, prima di partire dall’Italia , dopo 3 settimane della mia permanenza con voi, desidero indirizzarVi un saluto cordiale e in breve, vorrei descriverVi con amore e sofferenza le mie impressioni di questo viaggio.
La prima cosa che risalta all’occhio è la povera partecipazione alle Sacre ufficiature delle domeniche e delle feste. La Chiesa (il Sacro Tempio) è figura e immagine dell’arca di Noè. Quanti sono entrati dentro, si sono salvati dal diluvio. Quanti sono rimasti fuori, si sono annegati! Anche oggi la società vive come al tempo di Noè! Nel mondo domina un diluvio. Per quanti non vengono in chiesa, c’è il pericolo che patiscano ciò che hanno patito gli uomini al tempo di Noè! Perché, fratello mio, non vieni? Non dice il Salmista: “Nelle assemblee benedite il Signore”?
Che cosa fai tra il sabato sera e la domenica mattina? Fai la doccia? Cucini? Fai lavori di casa? Mangi?  Fumi? Guardi la televisione? Porti il cane a passeggio o fai ginnastica? Sono preferibili queste cose anziché venire in chiesa? (Non si arriva in chiesa dopo l’inizio della Liturgia; la regola vuole che si venga dall’inizio del Mattutino. L’intera settimana ha 638 ore; non siamo capaci di consacrare 3 ore al Signore?! Soltanto se siamo gravemente ammalati, siamo giustificati dal non venire la domenica ma qualsiasi altra scusa è un peccato da confessare. Ho notato che neanche nelle grandi Feste (Natale, Epifania etc.) non si viene in chiesa. Scusate, ma siamo Cristiani Ortodossi o siamo qualcos’altro?)
E' molto semplice, al giorno d'oggi, raggiungere con l'automobile la chiesa più vicina a noi. Perchè non lo facciamo? Ci sforziamo di essere presenti almeno al vespro del sabato? Nel calendario ortodosso (in italiano) ogni domenica sono riportati l’epistola e il Vangelo; sarebbe bene leggere a casa i brani della domenica.
Non abbiamo forse un comandamento da Dio, in altre parole che un giorno la settimana dobbiamo riposare? Cioè che dobbiamo santificare quel giorno e dedicarlo al Signore. E dove potrai trovare la serenità che provi dentro di te quando ti trovi in chiesa? Non è che ci colpa il papàs? Non è che hai qualcosa in precedenza contro di lui? Non è che ti ha amareggiato? Si è comportato male con te o ti ha fatto qualche torto?...
Noi andiamo in chiesa per il papàs o per il Signore? Dal papàs aspetti la remissione dei peccati o da Dio? E cosa fai tu, per la remissione dei tuoi peccati? Se ti chiedono: “Sei, senza peccato?”, tu dici: “No”; dunque, cosa te ne fai dei peccati che accumuli? Quanti ne hai raccolti sino ad oggi? Moltissimi! La Sacra Scrittura dice che se anche la vita dell’uomo sulla terra fosse di un’ora sola, l’uomo è peccatore!
Gli anni passano….uomini di ogni età vanno via ogni giorno, cosa succederà se moriamo con molti peccati? Dove ci metterà il Signore? Non disse il Signore alle cinque vergini e agli altri che non avevano buone opere: “Non vi conosco, allontanatevi da me!”.
Se non ci metterà nel Paradiso, dove ci metterà? Non esiste altro che Inferno e Paradiso. Se non siamo degni nel Paradiso, sarebbe stato meglio non essere nati. Non disse il Signore a quelli di destra (gli eletti): “Venite, benedetti dal Padre mio, riceve in eredità il Regno dei Cieli preparato per voi” e agli altri quelli alla sua sinistra (i dannati): “Andate, maledetti, nel fuoco  esterno preparato per il diavolo…”
“Ma Signore” –dirà qualcuno- “dal momento che questo fuoco è preparato per i diavoli perché ci mandi lì?”  Ed egli risponderà: “Perché avete fatto le opere del diavolo. Non vi siete convertiti, avete avuto rancore gli uni verso gli altri, siete stati egoisti e superbi, avete giudicato e criticato dalla mattina alla sera, non avete perdonato, non vi siete confessati, non avete digiunato, non avete comunicato al mio Corpo e al mio Sangue come vi ho comandato di fare; quel comandamento che ogni Grande Giovedì Santo nella Mistica Cena io vi ripeto. Molte e molte altre cose fate che non sono in sintonia con i miei comandamenti. Dove vi metterò? con i Santi? Non vi sentirete bene, andrete via da soli dal Paradiso. Ma io sono buono e la mia misericordia vi inseguirà tutti i giorni della vostra vita. Vi aspetterò con pazienza. Cercherò di creare dei presupposti per la vostra salvezza, cercherò d’intervenire anche all’ultimo momento della vostra vita quando siete in pericolo di scivolare nell’abisso ma attenzione, che non sia troppo tardi! Convertitevi! Cambiate modo di vita, dopo la morte non c’è più possibilità di conversione. Nella Chiesa pregate e trascorrete il rimanente tempo della vostra vita in pace e in conversione. Tutte queste fate che diventino pratica.
Vi ho portato in questa vita per amore e perché lottiate per dimostrarmi che voi valete e che io vi regali il Paradiso. Voi con le vostre buone opere mi dimostrerete la vostra buona Fede e io vi concederò in grazia il Paradiso, per l’eternità, una volta per sempre. E quali sono le buone opere che io voglio da voi? Che mi amiate perché io ho versato il mio sangue per la vostra salvezza, che amiate il vostro prossimo come voi stessi perché il vostro prossimo, ogni prossimo vostro, è mio fratello e tutto ciò che farete a lui, lo fate a me. Perdonate tutto a tutti affinché anch’io perdoni voi. Voi stessi dite nel Padre nostro: “e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”! Se non fate questo, perché mi raccontate bugie?!
 Non giudicate per non essere giudicati? Perché non siete intelligenti? Non giudicare così così non sarai giudicato. Se giudicate severamente, anche Io vi giudicherò. Chi sei tu, che giudichi colui che mi appartiene?”.
 Queste e molte altre cose potrà dirci il Signore a noi fratelli miei. È molto misericordioso e benigno e aspetta il ritorno di ciascuno di noi. Non ci ha lasciato forse l’esempio eterno della parabola del figlio dissoluto? Si, abbiamo peccato. Siamo caduti nel fango ma facciamo nostre le parole del figlio dissoluto: “Ritornerò da mio padre”- questo significa metania- e “Gli dirò: ho peccato contro il cielo e contro la terra”; Questa è la confessione e appena fece questo: il Padre, cioè il nostro grande Dio, lo abbracciò e sgozzò il vitello grasso che non è che altro il nostro Signore Gesù Cristo che si è sacrificato per noi e si è offerto in cibo per noi.
Queste cose fratelli miei, sono state scritte per noi. Perché vogliamo ignorarle? La strada della salvezza è semplice: come uomini pecchiamo. I peccati sono la spazzatura della nostra anima e come la spazzatura la buttiamo per far sì che non puzzi, così, avviciniamoci al Sacramento della Confessione! E con la benedizione del nostro padre spirituale, comunichiamo al Corpo e al Sangue di Cristo. (Fratelli miei, non fate la Comunione se non vi siete prima confessati. Non avrete nessun guadagno. È solo un grande peccato). In questo modo ricevendo la remissione dei peccati, saremo altri uomini, nuovi di zecca! Fuggiranno dal nostro intimo tutte le cose che ci dividono: inimicizie, rancori, piccolezze, odi, giudizi gli uni contro gli altri e guerre stupide fra di noi. E, al loro posto, regnerà la pace di Cristo! Soltanto allora la nostra chiesa si riempirà perché chiesa significa “assemblea dei fedeli” che è il corpo del nostro Signore; soltanto allora gusteremo la pace tra di noi, la comprensione, l’aiuto e ogni cosa buona e bella che la nostra anima desidera. Dimostriamo di essere uomini logici, dimostriamo di avere il pensiero di Cristo e di seguire le sue orme perché per questo è venuto e questo ci ha insegnato: affinché seguissimo le sue orme. Questo auguro con tutta la mia anima prima a me stesso e poi a voi tutti miei cari e diletti fratelli. Amin.
Rallegratevi sempre nel Signore
Efstathios monaco

POST-SCRIPTUM
Fratelli miei,
un’ultima domanda: crediamo nella Risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo? L’Apostolo Paolo dice: “ Se non crediamo –cioè se speriamo solo da questa vita-siamo da rimpiangere più di tutti gli altri uomini!” perché perderemo sia questa vita che l’altra. Il nostro Signore Gesù disse dopo la Sua risurrezione che Egli sarebbe andato come precursore, primogenito dai morti, a prepararci un luogo. E lì ci aspetta. Una cosa sola è certa: qualche giorno dobbiamo partire da questo mondo di vanità per il quale il sapiente Salomone disse: “Vanità delle vanità, tutto è vanità!” e altri lo hanno chiamato: “valle di lacrime”. Questo conferma che qui non è la nostra Patria. L’apostolo Paolo dice: “Non cerchiamo qui una città ma aspettiamo la futura perché la nostra cittadinanza è nei cieli”.
Noi, fratelli, siamo qui solo “temporaneamente e momentaneamente”. Cerchiamo di provvedere per tempo con il passaporto e il biglietto affinché non ci sia negata alle porte del Paradiso l’entrata, le cui chiavi ce le ha l’apostolo Pietro. Il passaporto e il biglietto sono nient’altro che la metania (conversione di vita al Vangelo), la confessione dei peccati e la Santa Comunione.
Dalle parole del nostro Signore Gesù Cristo:
-         “Io sono la Via, la Verità e la Vita”;
-         “Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita”;
-         “Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete riposo per le vostre anime. Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero”;
-         “A che giova che l’uomo guadagni tutto il mondo se poi perde la propria anima?”;
-         “Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la Sua croce e mi segua”;
-         Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e Io in lui, e io lo resusciterò nell’ultimo giorno…e avrà la vita eterna”;
-          “Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvato; chi non crederà sarà condannato”;
-         “Senza di me non potete far nulla”;
-         Questo è il mio comandamento che vi amiate gli uni con gli altri”;
-         “Nel mondo avrete afflizioni ma abbiate coraggio, Io ho vinto il mondo!”;

“Beati coloro che, pur non vedendo, crederanno”